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CONFINE«Non si programmano più le uscite in montagna come una volta»

06.09.24 - 06:30
I dati (e l'appello) del soccorso alpino lariano: «Molti interventi sono evitabili». Tratti in salvo anche cinque svizzeri.
CNSAS
«Non si programmano più le uscite in montagna come una volta»
I dati (e l'appello) del soccorso alpino lariano: «Molti interventi sono evitabili». Tratti in salvo anche cinque svizzeri.
Escursionisti poco preparati: anche svizzeri in difficoltà sulle montagne lariane

COMO / BELLINZONA - La prevenzione e l’informazione, prima di cominciare un'escursione in montagna, sono sempre più importanti. Ci tiene a dirlo Marco Anemoli, responsabile della XIX delegazione Lariana del soccorso alpino.

Gli svizzeri salvati sulle montagne lariane - L’occasione è la pubblicazione dei dati sugli interventi compiuti nei primi nove mesi dell’anno: alcuni, almeno 5 riguardano escursionisti svizzeri. Ma, in generale, dopo il Covid, diversi «cittadini stranieri, che prima magari gravitavano nella zona di Milano, si sono avvicinati alle nostre montagne».

Perdita di orientamento e sfinimento - I decessi, 19 in otto mesi e mezzo, sono cresciuti, ma i numeri degli interventi sono rimasti più o meno gli stessi degli altri anni. È però cambiata la tipologia, ora meno “tecnica” e riguardante persone non esperte. «Quasi il 20% - precisa Anemoli - sono relativi alla perdita di orientamento, alla difficoltà a progredire e allo sfinimento».

In cammino senz'acqua - Da qui un appello, valido per gli escursionisti svizzeri, italiani e, in generale, di ogni nazionalità. «Oggi non si programmano le uscite in montagna come una volta - fa notare il delegato responsabile - ci si avventura, spesso, senza sapere quali siano il dislivello e le ore di cammino. Oppure senza una quantità sufficiente di acqua». Importante, quindi, informarsi in maniera adeguata prima di incamminarsi.

Occhio alle previsioni - Oggi i social consentono di vedere e programmare parecchie gite. «Ben venga - conclude Anemoli - però poi bisogna anche conoscere, per esempio, le condizioni meteo e fare attenzione ai possibili cambiamenti».

I dati - Dal 1 gennaio al 15 agosto, la XIX Delegazione Lariana del Soccorso alpino (che copre le province di Como, Lecco, Varese e Pavia) ha effettuato 246 interventi di soccorso (285 persone soccorse, 19 decedute), poco meno dei 258 (277 persone soccorse, 14 deceduti) compiuti l’anno scorso nello stesso periodo (N.B. gli interventi con persone decedute comprendono sia gli incidenti in montagna, sia altre cause). Nel solo periodo estivo (1 giugno - 15 agosto 2024) gli interventi sono stati 108, con 125 persone soccorse. Nel 2023 (stesso periodo) erano stati 131, con 137 persone soccorse.

Le cause e gli interventi per stazione
La causa principale resta la caduta (87 persone soccorse), seguita da malore (38 casi) e da scivolata (28). Restano alti i valori riferiti a perdita di orientamento (25), incapacità (17), sfinimento (10), che potrebbero essere ridotti grazie a una maggiore attenzione nei confronti della prevenzione del rischio. A seguire, altre cause, come: caduta sassi (6), precipitazione (6), maltempo (4), falsa chiamata (4) . Per attività coinvolta, escursionismo (156 persone soccorse), alpinismo (25), mountain bike (11), residenza in alpeggi (10), ferrata (7), arrampicata sportiva (6), parapendio (6). Su 285 persone soccorse 253 sono italiane.
Interventi per Stazione: Dongo 12, Lario Occidentale Ceresio 25, Lecco 68, Pavia Oltrepò 7, Triangolo Lariano 41, Valsassina Valvarrone 80, Varese 13. Le ricerche di persone disperse sono state 18. I soccorritori della XIX Delegazione Lariana sono stati attivati 1149 volte, per un totale di 3764 ore messe a disposizione.

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