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ROVEREDO / COIRA (GR)«A questo punto solo Rex sa come è andata»

30.08.24 - 06:30
Il cagnolino, fuggito di casa, si era introdotto in una proprietà privata dove aveva subito l'aggressione fatale.
Joel Nolli
«A questo punto solo Rex sa come è andata»
Il cagnolino, fuggito di casa, si era introdotto in una proprietà privata dove aveva subito l'aggressione fatale.

ROVEREDO / COIRA - Rex non ha avuto giustizia. Il processo d'appello - tenutosi il 27 agosto al Tribunale cantonale di Coira, la cui sentenza è stata comunicata ieri alle parti - ha infatti annullato la condanna di colpevolezza nei confronti del 56enne portoghese emessa il 21 aprile del 2023 dal Tribunale regionale di Moesa. «A questo punto - ci confida sconsolato Joel Nolli, il padrone del cagnolino - solo Rex sa come è andata veramente».

Il ricorso - L'imputato, ricordiamo, era stato ritenuto colpevole di aver provocato la morte del pinscher nano ed era stato condannato a una pena pecuniaria sospesa. Contro questa decisione aveva poi deciso di ricorrere all'organo di giudizio superiore in quanto - a suo modo di vedere - il processo era stato «indiziario» e la deposizione del testimone chiave non aveva permesso «di chiarire a fondo la vicenda» con il giudice Mirco Rosa, che aveva ritenuto «l'unica alternativa logica» quella che a ferire gravemente Rex fosse stato l'imputato.

Il ribaltamento - «Un'unica alternativa logica», che però non ha convinto il giudice del Tribunale cantonale di Coira. «Quello che sappiamo oggi - ci spiega l'avvocato di Nolli, Christopher Jackson - è che l'imputato è stato prosciolto dalle imputazioni. Le motivazioni arriveranno in seguito e con quelle in mano decideremo se impugnare la sentenza davanti al Tribunale federale».

«In dubio pro reo» - Benché i motivi dell'assoluzione non siano ancora stati comunicati, per Jackson la conclusione di primo grado non era sufficientemente solida. «A mio modo di vedere la ragione di questo proscioglimento è che le prove che ci sono agli atti non sono di fatto sufficienti per poter dire che non ci sia più dubbio residuo sulla colpevolezza di questa persona». Il concetto è quindi quello del "in dubio pro reo". E in effetti il caso di Rex presentava diversi punti fragili. «Ad esempio - conclude l'avvocato - il fatto che il testimone ha ritrattato molto di quello che aveva detto inizialmente. O che fosse l'unica persona ad aver visto. E infine il fatto che di prove certe alla fine non ce ne sono».

La vicenda - La triste vicenda, ricordiamo, era iniziata con la fuga di Rex dal giardino di casa. Il cagnolino, dopo aver fatto un buco nel terreno, si era infatti fatto una passeggiata per Roveredo. L'ultima. Dopo essere entrato in una proprietà privata, infatti, il Pinscher aveva subito un'aggressione che lo aveva ridotto in fin di vita. Rex venne dunque trasportato d'urgenza al TiVet Moesa di Grono. I veterinari, però, non poterono far nulla. Le ferite di Rex erano infatti troppo gravi. Il suo cranio era infatti sfondato in più punti e qualche giorno dopo venne constatato il suo decesso.

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