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CANTONESoccorsi animali, dietro l'ente unico lo zampino della Spab

28.08.24 - 06:30
Il presidente Emanuele Besomi: «Lo abbiamo voluto fortemente»
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Soccorsi animali, dietro l'ente unico lo zampino della Spab
Il presidente Emanuele Besomi: «Lo abbiamo voluto fortemente»

BELLINZONA - L'idea è semplice: un ente unico che si occupi di coprire tutto il Cantone per quel che concerne il soccorso degli animali. Un progetto, quello messo in consultazione dal Consiglio di Stato, che intende razionalizzare e semplificare il lavoro attualmente nelle mani di più realtà. E che è stato fortemente voluto dalla Protezione animali di Bellinzona.

«Siamo noi i promotori», ci spiega infatti Emanuele Besomi, presidente della SPAB. «Nel 2021 abbiamo scritto al Consiglio di Stato facendo presente il problema crescente del soccorso degli animali in Ticino. Si pensi solo che i cani, negli ultimi anni, sono aumentati in modo significativo. Se ne contano, registrati, circa 34'500. Tolti gli over 80 e i minori, parliamo di un cane ogni nove abitanti, per abbozzare un rapporto approssimativo».

Vien da sé che il lavoro si è andato moltiplicando. «E in Ticino sono solo due le associazioni che hanno un picchetto h24 e una che lo fa esclusivamente durante il giorno». Inoltre, sottolinea Besomi, «la SPAB interviene anche per tutto il Sottoceneri». «Come volontari, siamo arrivati al punto da non riuscire quasi più a coprire tutte le richieste di intervento». Da qui la richiesta: «Si doveva trovare una soluzione, non abbiamo più le risorse per essere presenti ad ogni chiamata».

Non solo cani - La SPAB, d'altronde, non interviene solo per gli animali da compagnia. «Ci occupiamo anche del soccorso agli animali da reddito e di quelli selvatici». La richiesta quindi, alla luce dello sforzo costante profuso negli anni, è stata accolta nel 2023 con l'attivazione di un Gruppo di lavoro che ha analizzato il lavoro delle varie SPA degli ultimi 10 anni. E che evidentemente ha maturato la necessità di migliorare l’attuale gestione, appunto con l’istituzione di un ente unico, con un fondo dedicato. «Che dovrebbe attingere dall'imposta sui cani. Parliamo di circa 2 milioni l'anno dei quali, fino ad ora, vengono versati solo 10 mila franchi alle protezioni animali riconosciute e al Rifugio La Stampa. Sei entità, per un totale di 60 mila franchi».

Ente unico, numero unico - L'idea dell'ente unico nasce ovviamente anche per agevolare il cittadino in caso di necessità: «Attore unico vuol dire un solo numero da chiamare». Che in futuro potrebbe essere quello della SPAB. In questo senso Besomi non azzarda previsioni: «Non lo escludiamo. Nell'eventualità è una possibilità che sarà valutata attentamente, anche alla luce dell'impegno che un ruolo simile richiede».

E per i cani ci vorrà "il patentino" - Il progetto, infine, abbraccia anche una sorta di patentino per i possessori di cani: «Tra le misure proposte vi è quella di rendere obbligatorio un corso formativo di base gratuito al momento della prima detenzione di un cane. L’introduzione della procedura disciplinare semplificata prevede inoltre la possibilità per il Veterinario cantonale di costituirsi quale accusatore privato nei procedimenti penali per violazione della legislazione veterinaria». Tutto ciò, insomma, per far sentire più sicuri e protetti i nostri amici pelosi.

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