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«Tutti i giorni mi alzo presto per suonare il mio corno delle Alpi»

CANTONE«Tutti i giorni mi alzo presto per suonare il mio corno delle Alpi»

06.09.24 - 06:30
Giorgio Soldini ha partecipato al record entrato nel Guinness dei primati del concerto con più corni all'opera: 1006
Giorgio Soldini
Fonte Red
«Tutti i giorni mi alzo presto per suonare il mio corno delle Alpi»
Giorgio Soldini ha partecipato al record entrato nel Guinness dei primati del concerto con più corni all'opera: 1006

BALERNA - Passione e pratica. Tanta pratica, «se si vuole suonare bene questo strumento e non emettere solo dei suoni, magari non sempre piacevoli». Sì, perché il rischio di stonare, nonostante quello che si potrebbe pensare, esiste. 

Stiamo parlando del corno delle Alpi che necessita di «esercizio, capacità di leggere le note e amore», ci racconta Giorgio Soldini che da ormai 10 anni lo suona e che sabato 31 agosto era uno dei 1006 suonatori di Corno arrivati - nel Canton Nidvaldo - da tutta la Svizzera ma anche da altre nazioni, per stabilire il nuovo record mondiale riconosciuto dal Guinness.

«Ecco appunto, proprio in quell’occasione avevo alle spalle un suonatore che, come può accadere con ogni strumento musicale, non era proprio il massimo e i risultati non sono stati proprio melodiosi per il sottoscritto che si trovava proprio davanti a lui», dice Giorgio che ogni mattina, a Balerna dove vive, si sveglia di buon'ora e inizia a esercitarsi.

Con buona pace dei vicini? «Sono lontano dalle altre case - dice scherzando Giorgio - Battute a parte, ciò che conta è avere tanta voglia. Personalmente ho subito il fascino di questo strumento più di vent’anni fa ascoltando un concerto, e dal 2015 ho voluto far diventare il corno delle Alpi una parte della mia vita, frequentando corsi ed esercitandomi con costanza. Solo così si apprende la tecnica - basata molto sulla respirazione e sull’uso del diaframma, si abitua il labbro e lentamente si imparano a modulare queste armonie», spiega.

Le melodie del corno delle Alpi, infatti, pur mantenendo la tradizionale partitura classica, stanno sempre più presentando brani che spaziano dal jazz al moderno.

In Ticino sono un centinaio i suonatori di corno. «Personalmente non smetto mai di esercitarmi. Partecipo a corsi e concorsi come quello per accedere, ad esempio, alla Festa federale di Basilea nel 2026  dove sarò presente».

Le caratteristiche - E i segreti legati a questo strumento sono tanti, a partire dal fatto che «ogni pezzo ha un suo particolare suono, in base al legno con cui viene fatto. Esistono anche quelli in carbonio, più compatti e leggeri. Un pezzo normale pesa di solito sui 3 chilogrammi ed è lungo tra i 3 metri e 40 e i 3 metri e 80 centimetri ed è scomponibile in 3 o 4 pezzi per facilitare il trasporto», ci racconta specificando anche come ce ne siano di diversi prezzi: a partire da 2mila franchi ai 3500 per un esemplare medio-buono e anche oltre.   

Storia curiosa - L’anno passato al Festival corno delle Alpi della Svizzera italiana «mettemmo a disposizione per la lotteria un corno che fu vinto da una signora di Lugano. Non essendo però interessata ci disse di venderlo e così venne fatto, trovando come acquirente un musicista di Torino, specializzato nel suonare i corni da caccia. Siamo diventati amici, anche sua moglie suona e ci siamo anche ritrovati alla Reggia di Venaria Reale dove loro hanno una sede per suonare insieme: una vera magia. Perché il corno delle Alpi è magico».

Appuntamento - Il suono del corno delle Alpi risuonerà anche quest’anno a Bellinzona sabato 7 e domenica 8 settembre 2024 al Festival corno delle Alpi della Svizzera italiana, di cui Giorgio è organizzatore. Oltre a suonatori e gruppi ticinesi arriveranno in Ticino anche musicisti d’Oltralpe e dalla Francia. (www.cornidalgenerus.ch)  

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