Sono diversi i ticinesi che ci hanno raccontato l'odissea sanitaria che stanno vivendo.
Intanto nel nostro cantone negli ultimi dieci anni sono stati riscontrati e sanzionati 109 casi di errori medici e violazioni dei diritti dei pazienti.
BELLINZONA - È una valanga di segnalazioni quella che ha ricevuto Tio/20Minuti in seguito alla pubblicazione dell'articolo sul calvario medico vissuto da un 28enne del Mendrisiotto. Testimonianze, queste, che raccontano di casi mal gestiti, diagnosi irraggiungibili e persino di presunti errori medici. Eccone due.
«Ancora oggi non riesco a camminare» - «A febbraio 2023 sono caduto con gli sci e mi sono fratturato la caviglia», ci dice un 31enne del Luganese. «I medici mi hanno detto che si trattava di un caso semplice e che avrei recuperato completamente nel giro di tre mesi. Dopo un mese, nonostante la frattura non si fosse ancora rimarginata, l’ortopedico ha però insistito perché io togliessi il tutore e iniziassi a camminare. Risultato? Oggi, a un anno e mezzo dall’incidente, sono ancora in stampelle e non sono in grado di camminare. Ho visto undici medici diversi tra Ticino e Svizzera interna e soffro di dolori molto intensi, tanto che ho dovuto ricorrere a oppioidi, Xanax e sonniferi». E quando è troppo è troppo: «Ora ho denunciato il mio caso alla Commissione di vigilanza sanitaria, perché sono in questa situazione a causa del medico che mi ha seguito inizialmente. Ho anche iniziato a farmi curare in Italia e finalmente vedo dei miglioramenti».
«I medici non sanno che pesci pigliare» - Dello stesso tenore anche il racconto di una 50enne del Mendrisiotto. «Sono sempre stata una persona iperattiva ma un giorno, di punto in bianco, mi sono svegliata con forti dolori a entrambi i piedi», spiega. «Ora faccio fatica a camminare e persino a fare le scale di casa. Ho passato due anni da incubo, tra continui esami ed accertamenti. Di recente mi è stata diagnosticata una tendinite cronica, ma non spiega completamente i dolori di cui soffro. I medici, in sostanza, non sanno più che pesci pigliare, e mi sono stati proposti interventi chirurgici invasivi senza alcuna garanzia di riuscita».
Abbiamo quindi deciso di andare a fondo, interpellando la Commissione di vigilanza sanitaria, l’organo che in Ticino si occupa di trattare le denunce relative a errori medici e violazioni dei diritti dei pazienti.
Oltre 60 segnalazioni all'anno - «Negli ultimi dieci anni, dal 2014 al 2023, siamo stati incaricati di trattare 617 casi, una media di 62 all’anno», ci spiega il caposervizio Giovanni Crivelli. «Il picco è stato toccato nel 2020, con 83 casi, mentre lo scorso anno i casi denunciati sono stati 60».
109 sanzioni disciplinari - Negli ultimi dieci anni i casi che sono stati evasi dalla Commissione sono invece stati 438, 109 dei quali sono sfociati in sanzioni disciplinari. E ben 20 di queste sanzioni sono state ordinate nel 2023.
I provvedimenti disciplinari, ci viene spiegato, vengono pronunciati dal Dss su preavviso della Commissione di vigilanza sanitaria, e vanno dall’avvertimento, all’ammonimento, alla multa disciplinare (che può arrivare a un ammontare massimo di 20’000 franchi) fino al divieto di esercitare la professione, temporaneo o definitivo.
A mali estremi.. - Solo in un'occasione, negli ultimi dieci anni, si è ricorso al divieto definitivo di esercitare, e la sanzione è stata comminata proprio lo scorso anno. Non ci è però dato sapere i dettagli del caso di specie.
Ma quali sono, nel concreto, le problematiche riscontrate con maggiore frequenza? «Gli errori medici nel trattamento oppure nella diagnosi rappresentano una minima parte dei casi sanzionati», sottolinea Crivelli. «Più frequenti sono le violazioni dei diritti del paziente, quali il carente o addirittura il mancato allestimento della cartella sanitaria, oppure le problematiche legate alla scarsa o insufficiente comunicazione tra l'operatore sanitario o la struttura sanitaria e il paziente, i di lui parenti o eventuali rappresentanti terapeutici».