Emergenza finita al Piano di Peccia: nel corso dell'estate la ristoratrice Olivia è stata un punto di riferimento per tanti. Il video.
PIANO DI PECCIA - Un punto di riferimento in mezzo alla devastazione. Dopo la notte tra il 29 e il 30 giugno la routine di Olivia Hirling, gerente del ristorante Monaci al Piano di Peccia (Lavizzara), è cambiata completamente. E, ora che per le autorità la fase d'emergenza è finita, è lei stessa a raccontarlo in un'intervista rilasciata a tio.ch.
Clientela diversa – «I primi quindici giorni la gente del posto non aveva elettricità – ricorda –. E quindi veniva qui per un pasto caldo. Anche i primi volontari hanno popolato il mio ristorante a lungo. Poi nel corso dell'estate sono arrivati i militari dell'esercito, i militi della protezione civile... La clientela è cambiata. Anche nel numero. Decisamente più alto rispetto al solito».
La notte del disastro – Olivia è nativa del Piano di Peccia. La sera che ha preceduto il disastro l'aveva trascorsa al ristorante come al solito. In particolare con i membri di una squadra partecipante al leggendario torneo amatoriale di calcio che ogni anno si svolge al campo Draione. «Finito il lavoro mi sono diretta verso casa a pochi minuti da qui. Ho attraversato il ponte, ho visto che il fiume era in piena. Ma non ho pensato minimamente a un'imminente catastrofe. Verso le 23.30 sono andata a dormire. Pioveva forte. Ma come tante altre volte».
Devastazione ampia – L'esercente è ancora allibita. «Non mi immaginavo di certo che nella notte sarebbe capitato quanto accaduto. Tra l'altro la devastazione della regione non si limita al Piano di Peccia. Ci sono tanti posti della zona che nessuno ha ancora documentato in immagini».
La Rega all'alba – Il risveglio di Olivia quella domenica mattina è traumatico. «L'ambiente era desolante – rammenta –. Con frane e smottamenti. All'alba ho visto l'elicottero della Rega sorvolare la zona. È stato un momento da brividi. Anche adesso il paesaggio lo vedo ancora parecchio ferito».
Confidenze – Diversi abitanti della regione si confidano con Olivia. «C'è preoccupazione per l'inverno: si teme che arrivi magari una grande quantità di neve. E che possa peggiorare ulteriormente la situazione. Non è l'unica paura. La popolazione del posto non teme di essere dimenticata, però ha forse la paura che a livello di ricostruzione si faccia il minimo essenziale. Ci si immagina un certo abbandono forse».
«Più rispetto per le valli» – Nel corso dell'estate la ristoratrice si è innervosita quando ha sentito alcuni esperti sostenere che non vale la pena investire in valli così tanto periferiche. «Ogni regione ha il suo fascino – replica –. Non trovo giusto abbandonare le valli al loro destino. Il Piano di Peccia ha comunque le officine idroelettriche, la cava del famoso marmo e anche alcune aziende agricole. Direi che sono tre aspetti molto importanti. Ci vorrebbe più rispetto nei confronti di chi abita in valle».