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CANTONE/EMIRATILe pizze a Dubai le fa l'IA e in Ticino cucina la chef virtuale

14.09.24 - 15:00
ChatGpt in formato pizzaiolo «è un successo», mentre nel nostro Cantone è sbarcata "Zia Sofia" con le sue creazioni ticinesi.
Zia Sofia
ZIa Sofia, la prima chef e food influencer virtuale creata dall'Intelligenza Artificiale
ZIa Sofia, la prima chef e food influencer virtuale creata dall'Intelligenza Artificiale
Le pizze a Dubai le fa l'IA e in Ticino cucina la chef virtuale
ChatGpt in formato pizzaiolo «è un successo», mentre nel nostro Cantone è sbarcata "Zia Sofia" con le sue creazioni ticinesi.

LUGANO/DUBAI - Il pranzo e poi la cena, una routine difficile da rendere sempre nuova e appetitosa, con il rischio poi di annoiarsi ai fornelli. Perché allora non affidarsi all'Intelligenza Artificiale?

A Dubai ci ha già pensato da qualche tempo un noto marchio di pizzerie e ristoranti con consegna a domicilio. Direttamente dalla cucina, il responsabile dell'IT insieme a quello dei menu hanno chiesto a ChatGpt di creare la migliore pizza possibile, che potesse soddisfare la clientela dell'Emirato, che è particolarmente eterogenea in fatto a provenienza geografica.

Gli ingredienti della "pizza IA" - Ecco dunque gli ingredienti prescelti dall'IA: cipolle, salsa tahina, prezzemolo, mozzarella, spezie orientali, pollo speziato dal sapore mediorientale, paneer (un formaggio fresco tipico nella cucina dell'Asia meridionale) e olio d'oliva. «Il mix di sapori della pizza è sorprendentemente buono - ha raccontato a BBC Spartak Arutyunyan, responsabile dei menu della catena - L'abbiamo lanciata, è stata un vero successo ed è ancora nel menu».

Siamo allora andati a controllare sul sito del ristorante ed è proprio così: si chiama "Chicken Shawarma AI-generated pizza" e viene venduta a partire da 32 dirham, poco più di 7 franchi. Ma se la pizza al pollo speziato è entrato nel menu, altre soluzioni "artificiali" sono state invece scartate. Come nel caso della pizza fragole e pasta o quella con mirtilli e cereali, cosa che non ci sorprende. Ma come spiega il responsabile IT del progetto sul social della catena di delivery, la sperimentazione «per introdurre la tecnologia nell'industria della pizza» va avanti, in un confronto tra tecnologia e gusto dei clienti, con il fine ultimo di «innovare».

Un Ticino al passo, con Zia Sofia - Come avviene anche in Ticino, dove lo scorso 29 agosto è andato in scena il secondo appuntamento del format ated Digital Eat, ideato da Ated-Associazione Ticinese Evoluzione Digitale. Un'occasione per imparare a dosare le nuove «idee e combinazioni» della tecnologia ma «nel pieno rispetto della tradizione».

Protagonisti sono stati lo chef stellato bellinzonese Michelin Lorenzo Albrici, proprietario del Ristorante Locanda Orico, e "Zia Sofia", prima chef e food influencer virtuale creata dall'Intelligenza Artificiale. Per provare le sue qualità, basta scaricare l'App - gratuita per gli utenti Android e iOS - di "Zia Sofia". Così, grazie all'IA è possibile creare menù in base ai gusti, alle necessità e alla materia prima a disposizione. Per il Ticino, ad esempio, la chef digitale ha "inventato" un risotto al Merlot e cabis rosso del Ticino con chips di Polenta; per poi deliziare i suoi follower con una bavarese di yogurt ticinese con gel di miele di castagno, coulis di lamponi e croccante alle noci.

Incontrare Zia Sofia in Ticino? - Ma per chi, tra i più golosi, ne volesse sapere di più, «zia Sofia potrebbe prendere parte con lo chef Albrici al primo Festival AI che stiamo organizzando al Palazzo dei Congressi», ci anticipano da Ated. Il contenitore sarà quello del Festival Ai Ticino e Regione Insubrica in programma a febbraio a Lugano, dove si parlerà di innovazione applicata alla vita di tutti i giorni.

«Cucinare in base alle preferenze impostate da un ospite» - Tema che è stato affrontato anche da Bettina Schmid, nutrizionista e responsabile dell'atelier del gusto dell'Unione Albergatori e Pubblici Esercenti (HGV) di Bolzano. L'esperta, sul portale della città, ha confermato che in cucina c'è un'innegabile «voglia di sperimentare», che non contraddistingue solo i giovani. Tanto che - aggiunge la nutrizionista - «le strutture ricettive di alto livello hanno permesso di assecondare questa tendenza», ammettendo che «c'è ancora molto spazio per il progresso».

Quindi sì a «implementare» le cucine con «quanta più tecnologia possibile» ma «senza snaturare le proprie qualità». Quanto invece all'Intelligenza Artificiale «immaginiamo ricette inserite in un cloud ma anche la capacità di "cucire" un piatto direttamente sulle preferenze impostate da un ospite». Insomma il futuro, anche in cucina, è già qui.

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