Una lettera alla SEM e al Consiglio di Stato per un'unica preoccupazione: «Valutare altre aree, stiamo già facendo la nostra parte»
CHIASSO - Va bene la sistemazione di Pasture e i 350 posti letto situati nella regione, ma un'ulteriore sistemazione d'emergenza «non risulta concordata con nessuno».
Sono questi i toni della lettera inviata dai comuni del Basso Mendrisiotto - Balerna, Chiasso e Novazzano - alla Segreteria di Stato della Migrazione (SEM), riguardo alle dichiarazioni del Consiglio federale (in risposta a una domanda fatta da Giorgio Fonio) che ha ventilato l'esistenza di «una pianificazione d'emergenza» per ulteriori posti, verosimilmente nella struttura di Via Motta a Chiasso che risulta attualmente chiusa.
Un'eventuale riapertura, secondo i Comuni, è categoricamente esclusa: «Ci opponiamo con fermezza a un utilizzo dello stabile di via Motta a Chiasso nell'ambito di una pianificazione d'emergenza», riporta la missiva, «riteniamo che la nostra regione abbia fatto e sta facendo la propria parte per ospitare degnamente i richiedenti l'asilo».
Da cui la richiesta: «Chiediamo quindi che le autorità Federali e Cantonali mantengano fede agli accordi a suo tempo presi e cerchino al di fuori del nostro territorio possibili ubicazioni per affrontare anche le situazioni di emergenza».
Una seconda lettera - diretta invece al Consiglio di Stato e firmata dai Comuni di Balerna, Chiasso, Morbio Inferiore, Novazzano e Vacallo - riguarda invece la voce emersa già da qualche tempo sui media ticinesi di una possibile ubicazione di circa 150 migranti nel quartiere Soldini di Chiasso.
Analoghe le argomentazioni e le richieste: «I Municipi hanno espresso la loro contrarietà a tale proposta, che rischia di sovraccaricare ulteriormente una Regione che si spende già molto per la tematica dei migranti, invitando il Consiglio di Stato a valutare altre possibilità in altre zone del Cantone».