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CANTONE«Integrare la clinica psichiatrica cantonale nell’EOC»

13.09.24 - 19:23
Una mozione di Stefano Tonini mira a ottimizzare le risorse e a facilitare il percorso di cura per i pazienti
Ti-Press
Fonte Lega dei Ticinesi
«Integrare la clinica psichiatrica cantonale nell’EOC»
Una mozione di Stefano Tonini mira a ottimizzare le risorse e a facilitare il percorso di cura per i pazienti

BELLINZONA - La premessa, alla base della mozione presentata da Stefano Tonini (Lega dei Ticinesi) - si basa sul fatto che la clinica psichiatrica cantonale - gestita in modo diretto dallo Stato - rappresenta una componente fondamentale del sistema sanitario pubblico, in quanto fornisce cure specialistiche a pazienti affetti da patologie mentali.

Detto ciò, per perseguire sempre di più il principio di "unità di materia", pilastro nella gestione moderna delle strutture sanitarie, in quanto consente di ottimizzare i servizi, migliorare la continuità delle cure e sfruttare meglio le risorse mediche e amministrative disponibili, una possibile carta vincente potrebbe essere quella «dell'integrazione della clinica psichiatrica all'interno dell’EOC che permetterebbe di ridurre la duplicazione dei costi e delle strutture amministrative, creando sinergie tra diverse specialità mediche e facilitando il percorso di cura per i pazienti», scrive Tonini.

Questo perché una gestione integrata, tramite un mandato di prestazione unico, «alleggerirebbe lo Stato dall'onere diretto della gestione della clinica psichiatrica cantonale, affidando tale compito all'Ente ospedaliero cantonale che già opera con efficacia e che potrebbe così garantire un servizio omogeneo e coerente con gli altri ambiti della salute fisica e mentale», sottolinea.

Da ciò scaturiscono le domande rivolte al Consiglio di Stato affinché elabori un piano per l’integrazione della clinica psichiatrica all'interno dell’EOC «con l'obiettivo di migliorare l’efficienza del sistema sanitario cantonale e la qualità delle cure per i pazienti psichiatrici».

Così facendo si alleggerirebbe lo Stato dalla gestione diretta e si «promuoverebbe una governance più snella e razionale delle strutture sanitarie», si chiude il testo.

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