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VALLEMAGGIAAlta Vallemaggia: «Finisce la fase di emergenza, ma continua l'impegno del Cantone»

16.09.24 - 11:49
Il punto delle autorità sullo scioglimento dello Stato Maggiore Regionale di Condotta. Tutti i numeri di un'emergenza senza precedenti.
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Alta Vallemaggia: «Finisce la fase di emergenza, ma continua l'impegno del Cantone»
Il punto delle autorità sullo scioglimento dello Stato Maggiore Regionale di Condotta. Tutti i numeri di un'emergenza senza precedenti.

BELLINZONA - Si conclude formalmente oggi la fase emergenziale in Valle Maggia con lo scioglimento dello Stato Maggiore Regionale di Condotta che - da quella domenica 30 giugno - ha gestito una delle emergenze più sconvolgenti di sempre ad aver interessato il nostro territorio.

Come chiusura del cerchio, il Dipartimento delle istituzioni, congiuntamente allo Stato Maggiore Regionale di Condotta (SMRC) Vallemaggia, ha presentato questa mattina nella sede della Centrale comune d’allarme (CECAL) a Bellinzona un bilancio dell’attività e degli interventi messi in campo a seguito dell’emergenza.

«Oggi termina il prezioso lavoro dell’Esercito a sostegno della regione, mentre domani, 17 settembre, sarà anche l’ultimo giorno d’attività dello Stato Maggiore Regionale di Condotta: finisce la fase emergenziale, ma proseguirà l’impegno del Cantone», ribadisce il DI ai media.

«Quando quella notte di sabato è scattato l'allarme, ed è stata intuita la gravità della situazione, lo SMRC è entrato subito in azione», ricorda il presidente del Consiglio di Stato Christian Vitta, «diretto dall’Ufficiale della Polizia cantonale, Antonio Ciocco, lo Stato Maggiore si è dimostrato una struttura ben rodata che consente all’autorità un intervento immediato ed efficace a favore della popolazione nei casi di crisi». Da Vitta parole di vicinanza anche per le famiglie delle persone scomparse durante.

Da parte, invece del consigliere di Stato Norman Gobbi, parole d'encomio per l'operato della Polizia cantonale - attivatasi immediatamente - così come per la Sezione del militare e della protezione della popolazione (SMPP).

Gobbi ha inoltre ricordato come «la Confederazione imporrà la costituzione a livello locale a partire dal primo gennaio 2025 dei punti di raccolta d’urgenza, presidi comunali da utilizzare in caso di situazioni straordinarie in cui i metodi tradizionali di comunicazione sono impediti. Inoltre il Parlamento federale dovrà chinarsi a breve sulla strategia multicanale sollecitata dai Cantoni per il tramite dell’Ufficio federale della protezione della popolazione. Questo concetto prevede anche una tecnologia in grado di inviare allarmi agli utenti di telefonia cellulare che si trovano nelle immediate vicinanze di un’area a rischio. Il supporto dell’esercito nella situazione di crisi in Vallemaggia è stato fondamentale per molti interventi che altrimenti non si sarebbero potuti effettuare (su tutti il ponte provvisorio di Visletto, ndr.) soprattutto in tempi così brevi».

Come spiegato dal Divisionario Maurizio Dattrino, comandante della divisione territoriale 3, a partire dal 1 luglio fino al 28 luglio sul posto sono stati impegnati 55 militi. Il servizio d’appoggio ha permesso in particolare l’istallazione del ponte provvisorio a Cevio, ma pure il ripristino di altre infrastrutture.

«Il Cantone», ha spiegato Dattrino, «ha poi presentato ulteriori richieste di prestazioni e sono state svolte conformemente alle disposizioni dell’ordinanza sull’appoggio a favore di attività civili e di attività fuori dal servizio mediante mezzi militari. Quest’ordinanza permette, in determinate condizioni, di impiegare mezzi militari per questioni di importanza nazionale o di interesse pubblico. Di particolare rilievo l’attività a favore della ricerca delle persone scomparse, con il rammarico di non essere ancora riusciti a ritrovare la settima vittima (che resta tutt'ora dispersa, ndr.)».

Dal canto suo Andrea Pedrazzini, geologo cantonale in rappresentanza del Dipartimento del territorio (DT), ha infine evidenziato «l’impegnativo lavoro per definire i nuovi piani d’emergenza che consentono la conoscenza approfondita della nuova realtà territoriale venutasi a creare in seguito ai catastrofici eventi naturali di fine giugno».

Tutti i numeri dell'emergenza

55 militi dell'esercito attivi nella prima fase
762 agenti di Polizia, 686 dei quali della Cantonale
538 militi della Protezione civile con 3'414 giorni di servizio in totale
più di 100 pompieri
56 soccorritori, fra Rega e Ticino Soccorso, con 18 mezzi e 640 ore di servizio in totale
76 ore totale di volo in elicottero
98 persone impiegate nella ricerca di informazioni e raccolta di segnalazioni, per un totale di 900 ore di lavoro in totale
226 volontari per un totale di 453 giorni di lavoro

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