La logorante situazione dell'ex municipale Natascia Caccia. Dal 2019 riceve messaggi inquietanti. E c'è anche una denuncia.
CADENAZZO - «Sono perseguitata da lettere anonime. Non ce la faccio più». Natascia Caccia, ex municipale di Cadenazzo, è allo stremo delle forze. Dal 2019 riceve buste contenenti messaggi anche oltraggiosi, intimidatori. Il suo caso è sfociato in una denuncia contro ignoti. La questione rimane aperta dal momento che il Ministero pubblico ha emanato un decreto di sospensione.
«Un incubo in casa» – «Umanamente sto soffrendo tantissimo – dice Caccia –. L'anonimato è terribile. Non sai di chi fidarti. Mi sembra di vivere in un incubo a casa mia».
La mancata rielezione – Natascia Caccia è reduce da due legislature nel Municipio di Cadenazzo. Si è occupata di sanità, socialità, cultura, tempo libero e approvvigionamento idrico. Ad aprile 2024 non è stata rieletta per 25 voti.
Ancora lettere – E non sarebbe di certo un dramma se questa donna non si fosse ritrovata nella buca delle lettere due nuove missive. Sempre anonime. «Una ad aprile, poco dopo il voto. E una a maggio con addirittura un ritaglio di giornale in cui figurerebbe il mio presunto "carnefice"».
Insulti – Già, un presunto burattinaio che l'autore delle lettere cita a ripetizione. Senza però mai firmarsi. «Il grosso problema – sospira Caccia – è che le lettere, sin dal 2019, parlavano di "qualcuno che voleva farmi fuori" dal Municipio. La prima in particolare era piena di insulti rivolti a me. Epiteti che sarebbero stati pronunciati in un luogo pubblico da una persona che tuttora ricopre cariche importanti».
«Ho sempre dato il massimo» – Stessa musica con le lettere più recenti. «Mi è stato fatto intendere che finalmente una determinata persona sarebbe riuscita a "sbattermi fuori". Io accetto la sconfitta politica, ci mancherebbe. Fa parte del gioco. Ma non in questa maniera. Ho sempre dato il massimo e anche adesso cerco di dare il mio contributo alla comunità in varie associazioni. Tutto questo accanimento è ingiusto».
«Tutto questo è disumano» – Ha le lacrime agli occhi, Natascia Caccia. Si definisce turbata. «Possibile che ci sia in giro così tanta cattiveria? Ho raggruppato tutta la documentazione in un dossier. Quando lo sfoglio, mi sento male. Anche le ultime due lettere le ho inoltrate al Ministero pubblico. Avrei così tanto da dare alla gente. E invece mi trovo a dovermi guardare alle spalle. Tutto questo è disumano».