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CHIASSOTelefono Sos Infanzia, l'allarme: «Bimbi coinvolti sempre più giovani»

20.09.24 - 06:30
L'associazione traccia un bilancio che preoccupa fra cyberbullismo, tentativi di adescamento online e droghe: «Genitori, fate attenzione»
Deposit/tio.ch
Telefono Sos Infanzia, l'allarme: «Bimbi coinvolti sempre più giovani»
L'associazione traccia un bilancio che preoccupa fra cyberbullismo, tentativi di adescamento online e droghe: «Genitori, fate attenzione»

CHIASSO - «Se è successo qualcosa di cui non sai con chi parlare, telefonaci». È questo uno dei messaggi che campeggia su una bacheca appena si varca la soglia di Telefono SOS Infanzia a Chiasso. Tutto intorno foto di bambini sorridenti, libri e materiale informativo. E, a far da padrone di casa, le due anime - insieme a un affiatato gruppo di volontari - Tina Mantovani e Lidia Canonico, da sempre in prima linea a supporto dell'Associazione coordinata da Paolo Frangi.

Cifre - Sono proprio loro a fornire un quadro di quanto accaduto nel 2023. Un anno che conferma il numero di casi - a quota 51, in linea con il passato - ma evidenzia un elemento nuovo e allarmante.

«Ci spaventa il fatto che si sia abbassata l'età dei bimbi coinvolti. Oggi parliamo di fanciulli dagli 8 ai 14 anni - dicono Tina e Lidia - Dei 51 casi sono 31 quelli che hanno necessitato di una presa in carico da parte dei servizi preposti. Nostro obiettivo è proprio condurli da chi ha le competenze per intervenire. Noi inoltre abbiamo specialisti di riferimento che ci aiutano».

Chi segnala - Solitamente è la famiglia ad accorgersi che qualcosa non funziona. Subito dopo sono i nonni e gli zii le prime sentinelle che evidenziano un problema. «Il minore chiama in prima persona solo nel 20% dei casi - spiegano - E i problemi maggiori sono legati a maltrattamenti psicologici e all'uso di droghe e alcol».

In crescita - Inarrestabile e preoccupante, inoltre, l'eccessivo utilizzo degli smartphone «Con tutto quanto ne consegue. Come i rischi legati agli sconosciuti con cui i minori vengono a contatto sui social - spiegano - Purtroppo oggi sono sempre di più i ragazzi che dispongono e usano anche per ore un telefonino ed è lì che si nascondono le insidie maggiori», aggiungono sempre Tina e Lidia che spingono i genitori a «controllare di più i figli. Ditegli di no, osservate cosa fanno. Un tempo noi dicevamo ai nostri genitori che andavamo in camera a studiare e poi in mezzo ai volumi inserivamo Topolino. Oggi c'è il telefonino con tutto il suo carico di pericoli».

Foto tio.chTina Mantovani (a sinistra) e Lidia Canonico

Casi - Tante le storie raccontate, come quello di una «ragazzina che era convinta di aver conosciuto un coetaneo in chat per poi scoprire che aveva 65 anni. Oppure il caso di una giovane che aveva convinto la mamma, restia, ad andare a dormire da un'amica. E, una volta insieme, erano poi andate a una festa dove la ragazza aveva assistito a una scena traumatizzante che l'aveva spinta a rinchiudersi in casa. Il lavoro da fare è stato lungo e delicato. Tanti poi i casi di cyberbullismo, quelli legati all'uso di droghe e di maltrattamenti in casa come quello di una 16enne abusata dal patrigno», raccontano, spiegando come siano sempre di più i giovani - anche di soli otto anni - su cui intervengono dopo richieste di aiuto da parte della famiglia. «Forse chi ci chiama direttamente lo fa, molto semplicemente, perché non indossiamo un camice bianco, ma ascoltiamo e parliamo. Dietro c'è ovviamente una lunga formazione e preparazione di tutti i volontari».

Nuovo allarme - Intanto viene segnalato anche un nuovo, preoccupante fenomeno. «Nell'ultimo anno abbiamo ricevuto anche 4 chiamate da parte di adulti che volevano parlare di problemi anche molto gravi - spiega Lidia Canonico, volontaria e responsabile dell'Associazione La Sorgente - Un padre che diceva di essere attratto dalla figlia di 12 anni o addirittura un maestro che confidava di provare pulsioni per gli alunni. Noi abbiamo parlato con loro, ci siamo offerti di accompagnarli da uno specialista. Insomma abbiamo fatto tutto quanto era in nostro potere, oltre a segnalare a chi di dovere le situazioni. In alcuni casi abbiamo avuto successo».

Premio Mari - Intanto il 30 novembre alle ore 10.15 nella sala comunale del Comune di Chiasso, ci sarà la consegna del tradizionale premio in ricordo del fondatore e coordinatore Federico Mari. Premio in denaro che viene conferito ad associazioni attive nel sostegno a minori in ambito sia locale che internazionale. Particolare attenzione è riservata alle associazioni che svolgono la propria attività in forma di volontariato e che sono al beneficio dell’esenzione fiscale. Chi volesse partecipare potrà consegnare tutto il materiale e il progetto entro il 15 novembre. La mail di riferimento è: info@adonet.net e il numero di telefono 0916823333 ( dalle ore 9:00 alle ore 21:00, compresi i giorni festivi).

Appello - Infine, ma non meno importante, un appello. «Siamo ovviamente un'associazione senza scopo di lucro ma abbiamo delle spese vive legate alla gestione della sede e invitiamo chi se la sente a venirci incontro», spiega Tina che sottolinea anche come «oggi ciò che ci serve per tali spese lo incameriamo grazie alla generosità della società Tell Tex che ha in Ticino diversi cassoni per la raccolta di abiti usati. Ci danno una piccola percentuale di quanto ricavano dalla raccolta e dal trattamento di tali indumenti. Noi vorremmo invitare le aziende del territorio a offrirci spazi del loro sedime dove poter collocare altri cassoni così da aumentarne la presenza in Ticino».

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