L'Orticola Bassi rivela una delle ultime tecnologie adottate dell'azienda, ora in gara per vincere l'AgroPreis 2024.
SANT'ANTONINO - «Il vantaggio è che possiamo produrre pomodori svizzeri 365 giorni all'anno, ovvero anche nei mesi invernali, durante i quali dovremmo importarli da oltre confine. In questo modo aumentiamo l'autosufficienza del Paese».
Descrive così Christian Bassi, 35 anni, titolare dell’Orticola Bassi di Sant’Antonino, una delle ultime tecnologie agricole adottate tra i 10 ettari di terreno adibito a serra. Qui, da due anni a questa parte, vengono coltivati pomodori made in Ticino, persino nel periodo freddo dell’anno. Come? Tramite una luce a led di colore rosa.
Un progetto innovativo e importante per il settore, tanto da essere stato selezionato per la finale di agroPreis 2024, il concorso per l’innovazione dell’agricoltura svizzera. Si svolgerà il prossimo 7 novembre al Kursaal di Berna: in palio ci sono 20mila franchi svizzeri. Questa mattina, la presentazione alla stampa.
Una serra tutta rosa - «La luce rosa - spiega Bassi ai microfoni di tio/20 Minuti dall'interno della serra - supplisce la mancanza di luce naturale». Ma qual è differenza con una normale? «In quella tradizionale si pianta a gennaio e si produce fino a novembre. In questa serra, invece, piantiamo in agosto e raccogliamo i frutti fino al luglio dell’anno dopo». In tutto sono otto le persone che, qui dentro, si prendono cura delle 12mila piante di pomodoro.
Produzione sostenibile - Confessa che l’idea è nata da una provocazione. «Un giorno di qualche anno fa, mi è stato detto che per inquinare e consumare meno conveniva importare pomodori da Paesi che godono del sole tutto l’anno, ma che per arrivare fino alla Svizzera devono compiere migliaia di chilometri su gomma. Ho quindi voluto dimostrare che una produzione locale è possibile e persino più sostenibile. A cominciare dal calore utilizzato all'interno della struttura: arriva dal termovalorizzatore di Giubiasco, dunque da una fonte rinnovabile».
All’interno della serra, si vedono dei bombi volare tra le piante. «Senza non avremmo l’impollinazione e quindi i pomodori. Vi sono poi molti altri tipi di insetti, inseriti per la lotta biologica. La serra dispone inoltre di un sistema di isolamento e di schermi di chiusura per evitare la dispersione della luce durante le ore notturne: tecnologie che ci permettono di poter risparmiare calore e di poter controllare la salute delle piante. Tant’è che non applichiamo prodotti fitosanitari».
Un'azienda all'avanguardia - Oltre a questa tecnologia, «tutta l’azienda - sia in campo aperto sia in serra - è computerizzata. Fa eccezione il lavoro manuale, un aspetto che molto probabilmente non si potrà mai sostituire». Scelte che rendono l’Orticola Bassi, che conta al suo interno 150 dipendenti, all'avanguardia nel suo settore.