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TICINO"EFAS è estremamente rischioso"

26.09.24 - 12:33
Dai partiti di sinistra arriva il No al Finanziamento uniforme delle prestazioni. Si voterà il 24 novembre
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"EFAS è estremamente rischioso"
Dai partiti di sinistra arriva il No al Finanziamento uniforme delle prestazioni. Si voterà il 24 novembre

Tra gli oggetti in votazione il prossimo 24 novembre ce n'è uno che riguarda la salute e riguarda la modifica
della legge federale sull’assicurazione malattie (LAMal) relativa al Finanziamento uniforme delle prestazioni (EFAS).

Che cosa sono le prestazioni EFAS? Si tratta di una revisione della LAMal che rivede il finanziamento del sistema sanitario e impone una nuova ripartizione delle spese tra cantoni, casse malati e assicurati. Con EFAS, il sistema sanitario sarebbe finanziato, sia in ambito stazionario che ambulatoriale, secondo un’unica formula, dove gli assicuratori malattia (le casse malati) saranno chiamate a finanziare il 73,1% dei costi sanitari e i Cantoni a versare agli assicuratori un contributo obbligatorio del 26,9% del costo delle prestazioni
LAMal. 

In Ticino si è costituito un ampio Comitato referendario NO EFAS, composto da VPOD (che ha lanciato il referendum a livello nazionale), dall'Unione Sindacale Svizzera, dall'Associazione per la difesa del servizio pubblico, dal Forum alternativo e dai partiti di sinistra (Gioventù socialista, l'MPS, Partito comunista, Partito Operaio Popolare, Partito socialista, Più Donne). Comitato che definisce EFAS "estremamente rischioso".

"EFAS - spiega il Comitato - è stato fortemente desiderato delle casse malati, poiché permette alle stesse di
controllare l’intero sistema sanitario, limitando di conseguenza la presenza dei Cantoni nel finanziamento delle cure ospedaliere e pure di quelle di lunga degenza. L’EFAS permetterà di fatto alle casse malati di organizzarsi in un’istituzione comune, per gestire i miliardi pagati dai Cantoni (stimati a circa 11 miliardi di franchi), nonché i premi degli assicurati (stimati a circa 37 miliardi di franchi). A loro sarà affidato il compito di finanziare le cure che compaiono nel catalogo dell’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie; condurranno le trattative sulle tariffe con i prestatori delle cure (ospedali, case anziani e via dicendo); definiranno l’importo dei premi e il relativo incasso. Rimarranno compiti cantonali solo l’identificazione dei bisogni sanitari, la programmazione delle cure, la definizione degli obiettivi di salute pubblica, nonché l’attività di prevenzione". 

Per il Comitato oppositore il finanziamento EFAS farà aumentare "pericolosamente il potere delle casse malati private, farà aumentare ancora di più i premi cassa malati e peggiorerà le condizioni di lavoro del personale sociosanitario. Il sistema sanitario, con EFAS, sarà improntato al mero profitto a discapito della
qualità e dell’accessibilità delle cure. Concretamente, infatti, EFAS costerà alle casse cantonali da 60 a 80 milioni di franchi annui: si tratta dell’ennesimo colpo alle finanze cantonali".

Ricordiamo che anche il Consiglio di Stato, nell’ambito della procedura di consultazione, ha scritto di non ritenere che questa revisione legislativa possa contribuire in maniera significativa al miglioramento del sistema sanitario e
della sua sostenibilità finanziaria.

Di tutt'altro avviso le casse malati secondo le quali il progetto EFAS, ovvero il finanziamento uniforme delle prestazioni ambulatoriali e stazionarie, consentirebbe di risparmiare 300 milioni di franchi svizzeri all’anno. Attualmente le prestazioni ambulatoriali sono interamente a carico delle assicurazioni malattie, mentre le spese per le prestazioni stazionarie vengono ripartite tra i Cantoni (55%) e gli assicuratori malattie (45%). Così spiega ad esempio la cassa malati Oekk: "La mancata uniformità nel finanziamento delle prestazioni genera falsi incentivi. Grazie ai progressi della medicina, molti trattamenti che prima richiedevano una costosa degenza ospedaliera oggi possono essere svolti ambulatorialmente (ad es. ernia inguinale). Dal punto di vista macroeconomico questa tendenza «ambulatoriale prima di stazionario» sarebbe da privilegiare, tuttavia essa al momento non si basa su un principio equo: i costi dei trattamenti ambulatoriali ricadono infatti solo sulle assicurazioni malattie, mentre i Cantoni risparmiano. E a lungo termine, i premi aumentano".

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