L'Officina della Birra di Bioggio giunge a un traguardo storico. I segreti dietro al successo di una piccola, ma solida, realtà ticinese.
BIOGGIO - Passione, dedizione, impegno, ma anche la giusta dose di creatività e fantasia. Sono questi, ma non solo, gli ingredienti che hanno permesso all'Officina della Birra SA (ODB) di Bioggio di raggiungere un traguardo storico: il prossimo 12 ottobre la produzione ticinese festeggerà infatti 25 anni dall'inizio della sua avventura.
L'inizio di un sogno - Prima di addentrarci nei dettagli della festa, che si svolgerà presso la Fattoria Tenuta Bally di Vezia, riavvolgiamo il nastro.
Tutto è iniziato nel 1999 da un’idea di Eric Notari, fondatore e proprietario dell'ODB, che con alcuni amici ha portato avanti il progetto. «La birra è sempre stata una passione», ci spiega lo stesso Eric.
«Volevo qualcosa di mio e così mi sono lanciato in quest'avventura. Per qualche anno ho studiato i diversi aspetti del progetto. Ho visitato diversi birrifici, ho girato la Svizzera in tutte le fiere possibili, il tutto per capire se fosse una strada percorribile professionalmente».
La scelta è poi ricaduta su un modello Brew-Pub. «Un locale dove si produce la birra, si apre qualche sera e si incassa direttamente. Si tratta di un impianto piccolo però con delle entrate più sicure».
La strada, malgrado il successo riscontrato, è sempre stata in salita: «Abbiamo deciso di cedere la ristorazione, così da concentrarsi solo sulla produzione. Ora stiamo crescendo, però bisogna sempre rinnovarsi». Insomma, proibito sedersi sugli allori.
Un nuovo inizio - E lo sguardo infatti è già rivolto al futuro. I festeggiamenti di un quarto di secolo «non si trattano solo di un traguardo, ma anche di un inizio», ci spiega Lucio Notari, figlio di Eric e responsabile della produzione. In cantiere ci sono infatti tanti progetti in fase di elaborazione.
«Vogliamo creare un'azienda che possa offrire sempre più posti di lavoro. Questo però senza modificare la nostra filosofia». Il passato è quindi ispirazione per il domani. «È importante per noi continuare a mantenere un ottimo spirito all'interno del team». Il tutto in attesa dei prossimi passi.
«Abbiamo dei sogni nel cassetto che per il momento abbiamo congelato. La guerra, la pandemia e le molte incertezze di questo periodo ci obbligano a una certa prudenza».
Da un paio di anni l'Officina si impegna anche a formare nuove leve. «Abbiamo la possibilità di formare apprendisti con attestato finale federale AFC e come alimentaristi birrai nel settore». Un motivo d’orgoglio per l'azienda. «Si tratta di un'istruzione completa della durata di tre anni. Il ragazzo che si interessa viene poi indirizzato nel mondo della birra».
Un mercato difficile - Negli ultimi anni le produzioni di birra artigianale, in Ticino ma anche nel resto della Svizzera, sono aumentate esponenzialmente. Come emergere quindi in un mercato sempre più saturo? «Per noi quello che fa una differenza tra una birra artigianale e una industriale è la microfiltrazione e la pastorizzazione», ci spiega Davide Manara, sommelier della birra, responsabile comunicazione e coordinatore eventi.
«Duecentomila litri all'anno sono artigianali? Non lo so. Noi cerchiamo di fare una buona birra. Negli ultimi venti o venticinque anni (la tempistica non è casuale) il Ticino ha riscoperto la possibilità di produrre e tanti si sono lanciati in questo mondo. Tra i diversi produttori c'è un ottimo rapporto, cerchiamo sempre di mantenere dei contatti diretti per favorire un interscambio e migliorare così la qualità dei nostri prodotti».
Proprio questo scambio e questa costante ricerca della perfezione non può prescindere dal contatto con il territorio e dalla collaborazione con i produttori locali.
«Sono diversi i fattori che, secondo noi, fanno la differenza. Innanzitutto creiamo una rete di contatti con le aziende nostrane. Per esempio ci affidiamo alle castagne di Vezio. Oppure abbiamo un'ottima collaborazione con il patriziato con la Valle Onsernone per utilizzare la loro farina per una delle nostre birre». Sono tanti i dettagli che legano il Birrificio con il territorio, «ma anche il territorio con le nostre birre. Quindi, perché non sfruttare questa possibilità?».
Un party da “Staloon” per il 25esimo
Per condividere il traguardo raggiunto di 25 anni di attività, l’Officina della Birra festeggerà sabato 12 ottobre 2024 Alla tenuta Bally di Vezia. A partire dalle ore 17:00 si darà il via all’evento Staloon Party (fino alle 02:00) con la partecipazione dei The Vad Vuc, della Tinola Brass Band e i The Cabas. Un incontro in chiave rurale a promozione dei prodotti del territorio.