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SPESA OLTRECONFINEPerché sdoganare via app ci costa il triplo? Le risposte della Confederazione

18.10.24 - 10:32
In vista della stretta sulla franchigia Iva, Berna vorrebbe che si facesse tutto via smartphone ma per chi dichiara l'obolo lievita non poco
Foto FC
Perché sdoganare via app ci costa il triplo? Le risposte della Confederazione
In vista della stretta sulla franchigia Iva, Berna vorrebbe che si facesse tutto via smartphone ma per chi dichiara l'obolo lievita non poco

LUGANO - Dichiarare in dogana qualsiasi spesa che superi i 150 franchi (a persona), è questa la novità di cui si è parlato tantissimo nell'ultimo annetto e che - stando al Consiglio Federale - dovrebbe diventare realtà a partire dal prossimo 1 gennaio.

La misura voluta dal Dipartimento Federale delle Finanze (DFF) vuole, in maniera dichiarata, fungere da disincentivo al turismo degli acquisti aggiungendo - oltre a un balzello che può anche non essere indifferente (vedi più sotto) - anche la complicazione della dichiarazione alle autorità doganali. Senza dimenticare l'eventualità di ricevere una multa, in caso questa non venga fatta.

In questo scenario pieno di tasti dolenti (soprattutto per i ticinesi) ce n'è uno che forse punge più degli altri. Stiamo parlando dell'app di sdoganamento QuickZoll, indicata fin dall'inizio delle discussioni sulla “stretta” un po' come la grande soluzione per evitare l'assalto - che alcuni prevedono, e paventano - agli uffici di frontiera.

Il grosso problema legato a QuickZoll non è tanto la sua facilità d'uso, si tratta di un applicativo abbastanza semplice e diretto, basta indicare l'ammontare della spesa e la finestra temporale in cui l'acquisto è stato effettuato (in un intervallo indicativo di 2 ore), ma piuttosto il fatto che impone all'utente un'aliquota IVA non ridotta (che non sarebbe quella da applicare nel caso di una spesa al supermercato) dell'8,1%.

Se invece si dichiara la merce in maniera "analogica" l'aliquota è invece quella ridotta del 2,6%. Si tratta di una differenza particolarmente marcata e che ha fatto sollevare ben più di un sopracciglio. Anche perché, come confermato nella nota di ieri del Consiglio Federale, l'introduzione nell'app dell'aliquota ridotta richiederà tempo (si prevede che possa essere applicata a partire almeno dal 2026).

Tornando alla nostra spesa, e portando un esempio "in soldoni", un paniere dal valore di 200 franchi dichiarato via QuickZoll ci costerà poco più di 16 franchi, più del triplo dei 5,20 che ci spetterebbero se dichiarassimo di persona, o via modulo, in dogana.

Come si giustifica questa cosa, non si tratta di un controsenso? Lo abbiamo chiesto all'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (Udsc).

«L’utilizzo di QuickZoll comporta l’accettazione della condizione che l’aliquota IVA dell’8,1% verrà applicata anche alle merci in realtà soggette all’aliquota ridotta del 2,6% (in particolare derrate alimentari, alimenti per animali, medicamenti e libri). Questa standardizzazione semplifica e velocizza notevolmente la procedura d’imposizione», ci conferma la portavoce Nadia Passalacqua, «se si desidera l’applicazione dell’aliquota ridotta, le merci devono essere dichiarate verbalmente presso un valico di confine occupato dal personale dell’Udsc».

Visto che da gennaio le cose cambieranno, e visto che se ne parla ormai da un anno, perché non introdurla sin da subito in QuickZoll?

«I beni più richiesti dai turisti dello shopping, come alimenti, bevande analcoliche, fiori, preparati per animali domestici, medicinali e libri, sono tassati con l'aliquota IVA ridotta. Tuttavia, tali merci sono solitamente importate entro il limite dell'esenzione fiscale e quindi raramente devono essere dichiarate per lo sdoganamento. È già previsto un ulteriore sviluppo di QuickZoll con un'aliquota fiscale ridotta, la nuova versione sarà introdotta probabilmente a partire dal 2026. Queste tempistiche sono necessarie perché l'implementazione deve essere coordinata con i numerosi progetti informatici nell'ambito di DaziT (il sistema di revisione e semplificazione attualmente in corso presso l'Udsc».

In questi 12 mesi, di fatto, l'app genererà entrate “maggiorate”. Sono già state quantificate? Dove andranno?

«L'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) non tiene una statistica separata sul numero di sdoganamenti nel traffico turistico o sulle entrate nel traffico turistico. Tuttavia, il numero di sdoganamenti e le entrate sono registrati tramite l'app QuickZoll (nel 2023, 68'675 sdoganamenti e 6'528'393 franchi di entrate). Non è comunque possibile fare previsioni, poiché non è possibile prevedere se e in che misura i viaggiatori modificheranno il loro comportamento d'acquisto. Qualsiasi entrata aggiuntiva generata di conseguenza, come l'IVA in generale, sarà versata nelle casse federali».

Per quanto riguarda il quadro giuridico, questa imposizione è legale?

«Poiché i cittadini hanno la libertà di scegliere se effettuare la procedura di sdoganamento all’aliquota normale tramite l’app QuickZoll oppure alle diverse aliquote IVA allo sportello o per iscritto (utilizzando la cassetta delle dichiarazioni), dal punto di vista legale non vi è alcuna discriminazione e l’attuazione risulta compatibile con gli impegni della Svizzera nel quadro dell’OMC nonché dell’accordo di libero scambio tra la Svizzera e l’Unione europea».

Cosa rischia chi viene fermato in dogana con una spesa non dichiarata?

«L'importo della multa è commisurato ai tributi elusi e dipende da vari fattori, e varierà di caso in caso».

«Doveva essere una soluzione, è già un primo inciampo»
Non si tira indietro l'Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana (ACSI) riguardo alle incongruenze dell'app QuickZoll: «Per quanto concerne l’impossibilità di dichiarare l’aliquota ridotta con l’app, è già un primo esempio delle complicazioni create da questo dimezzamento della franchigia. L’app era stata presentata come una soluzione comoda e perfetta, ma nella realtà c’è già un primo inciampo. Ci preme tuttavia sottolineare per chiarezza che si parla unicamente dei prodotti ai quali è applicabile l’aliquota ridotta: per tutto il resto, vale l’aliquota dell’8,1%, indipendentemente dal fatto che si dichiari con l’app o meno», conferma a tio.ch ACSI che ribadisce: «Come Associazione siamo contrariati dalla discrepanza che c’è fra l’entrata in vigore della nuova franchigia, prevista per il 1° gennaio 2025, e la possibilità di applicare anche l’aliquota ridotta tramite l’app, per la quale si parla (forse) del 2026».



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COMMENTI
 

Axio 2 min fa su tio
Ma ancora non avete capito, lo scopo dell abbassamento della franchigia è dovuto solo ed esclusivamente ad una maggiore entrata delle casse del fisco, una famiglia media continuerà a fare la spesa oltre confine, invece di 1 a settimana andrà 2 volte ( aumentando il traffico di per se già adesso intasato ).

Nik57 4 min fa su tio
Come inchiappettare il cittadino legalmente

Nini 8 min fa su tio
Risposta a EL LOBO: che ne valga comunque la pena nessuno lo nega. Di grave resta comunque il fatto che con una scusa bell’e buona (mancato aggiornamento dell’applicazione) queste testine di Berna mettono in atto una ladrata … legalizzata. Poi, se qualcuno ha soldi da buttare, decuplichi pure il dazio (affari suoi) ma per chi fatica ad arrivare alla fine del mese la solfa cambia, e di tanto. E le entrate in eccesso, non preoccupiamoci, saranno accantonate per aiuti all’estero: tanto noi qui viviamo tutti nella bambagia …

Ming 57 39 min fa su tio
Mi sembra, che queste ultime generazioni di politici e governanti nostrani (CH), agiscano sempre più da it/I_nOi-lgOc_nir "furbastri" 🤔 Smaccatamente, se ne fregano delle condizioni di vita di noi comuni mortali cittadini, che peraltro li manteniamo nella loro vita agiata e nel lusso, condizione di vita la nostra, sempre più difficoltosa e depauperata! Il loro interesse è sempre più rivolto al lecchinaggio delle élites e delle lobby internazionali. I soldi per i piani dedicati all'estero non mancano mai, ma per i loro cittadini scarseggiano! Anzi, escogitano, i "furbastri" sempre nuovi stratagemmi per ridurci in mutande! Pensate soltanto per un attimo, al salasso -lacrime e sangue- che ci attende nel prossimo anno 2025! Sono riusciti a mettere insieme una "bella" batosta che dal 1°-01-2025 ci calerà addosso come un macigno! Gli uffici del Sostegno Sociale (l'assistenza) avrà un gran dafare dal prossimo anno e....il personale? Riempiranno anche quegli uffici di.... frontalieri 🤔

El Lobo 40 min fa su tio
Una considerazione: se faccio 250 di spesa devo pagare 2.60 di IVA (il prezzo di un caffè) a fronte però di un risparmio magari di 50 CHF o più per cui direi che ne vale cmq la pena. E con 250 in Italia ne compri di cibo e bevande!

francox 47 min fa su tio
Penso che molti pensionati ticinesi faranno (faremo) colonna sul ponte. Mai usata una cassa automatica, mai userò un'app per la spesa. Sono boomerissimo... :-)

Ming 57 37 min fa su tio
Risposta a francox
Concordo 👌

TheQueen 49 min fa su tio
L’app esiste da ANNI! Ed ancora non hanno implementato la corretta imposizione differenziata dell’IVA…

Stilton 51 min fa su tio
Ridicolo, di solito non arrivo a 150 pp, vorrà dire che in questo caso aggiungerò alla spese un pacchetto di caramelle da succhiare in dogana.

Nini 56 min fa su tio
Ladrata bell’e buona dei dittatori crucchi ai danni dei ticinesi. Siamo alle solite…

CJ 1 ora fa su tio
Be è chiaro che non mettere iva al 2,6% è una volontà politica non certo data dalla difficoltà tecnica …. Se gli acquisti al estero che adesso sono 10 miliardi torneranno alla cifra che loro hanno previsto sarà messa iva agevolata se no rimarrà così com’è … anzi probabile che diminuisca la franchigia …

mastermi 1 ora fa su tio
Dei geni !!! la maggior parte dei Ticinesi esce a fare la spesa tradizionale per risparmire e non inseriscono l'iva nella App ??? sembra una' truffa alla Toto' e Peppino.....era cosi difficile farla con le 2 aliquote? ah....ma forse entra nel 2026......Oramai al peggio non c'e' limite
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