La replica del sindacato: «Le osservazioni riportate confondono ulteriormente e descrivono una realtà diversa da quanto accaduto»
BIOGGIO - Dopo la presa di posizione dell'azienda, arriva la replica dell'OCST. La vicenda, ricordiamo, era esplosa nella mattinata di giovedì e il detonatore era stato un articolo della Regione, poi ripreso da tutti i media ticinesi. Il quotidiano aveva infatti svelato il licenziamento di una ventina di dipendenti dopo che questi avevano segnalato al presidente del marchio statunitense, alle risorse umane dell’azienda, al sindacato e al laboratorio di psicopatologia cantonale «un ambiente di lavoro insostenibile e inaccettabile» provocato dal vice-presidente della sede di Bioggio.
«Prendiamo atto» - L'OCST «prende atto del comunicato diffuso dall’azienda di moda in data odierna. L’intenzione di voler chiarire è certamente lodevole, ma crediamo – sulla base delle testimonianze – che le osservazioni riportate confondano ulteriormente e descrivano una realtà diversa da quanto accaduto».
«Situazione insanabile» - Il sindacato sottolinea come «il gruppo di collaboratori» abbia «iniziato a segnalare comportamenti scorretti nella conduzione del team in un lasso di tempo molto ampio e che le “asserite difficoltà” riguardavano situazioni ed ambiti tanto delicati da necessitare indagini tempestive. Affermare pertanto di aver gestito “immediatamente” l’emergenza è quanto meno discutibile. Crediamo che la situazione sia diventata oggetto di attenzione da parte della direzione solo quando oggettivamente insanabile».
«Sospensione temporanea» - I dipendenti «si sono fidati della direzione che aveva promesso di intervenire, descrivendo nel dettaglio tutto quanto successo di grave in anni di lavoro nell'azienda. Nella delicatissima fase di verifica l’unico provvedimento che è stato comunicato alle persone coinvolte (una ventina è bene ricordarlo) è stata la sospensione temporanea del superiore (con responsabilità di alto livello) e non il suo “definitivo allontanamento” (fatto di cui si prende atto solo ora)».
«Gravi motivi medici» - E ancora: «La direzione Guess dichiara che le persone coinvolte si sarebbero assentate senza un giustificato motivo dal lavoro. La loro assenza invece era giustificata da inabilità per gravi motivi medici dovuta al fatto – gravissimo e puntuale – che, pur sospeso, il superiore si è presentato in azienda sfidando apertamente il team e generando in loro un senso di smarrimento e di confusione immediati. Da quel preciso momento il team ha perso ogni tipo di relazione con l’azienda tanto che ha appreso solo oggi che il motivo delle disdette – singole e ordinarie – è per ragioni organizzative».
Le domande - Alla luce di tutto ciò «crediamo che un chiarimento possa ancora essere possibile, ma per questo occorre dare risposta ai seguenti dubbi: l'azienda parla di allontanamento definitivo: quando e come sarebbe stato comunicato ai lavoratori denuncianti visto che da tempo nessuno di loro ha più avuto contatti con l’azienda? L’azienda parla della necessità di ristrutturare il dipartimento a fronte della perdurante assenza del personale: quando avrebbe segnalato ai collaboratori questa sua necessità? Come li ha coinvolti nelle sue valutazioni? Sono state fatte le eventuali riflessioni sulle procedure in caso di licenziamento collettivo? Certi che la direzione di GUESS vorrà fare chiarezza, l'OCST si rende ancora una volta disponibile a facilitare un dialogo tra le parti».