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CANTONE«La pianificazione delle zone tariffali Arcobaleno: un'ingiustizia per le Valli»

21.10.24 - 09:04
Presa di posizione di Stefano Imelli, sindaco di Bodio.
Ti-Press
Fonte Red
«La pianificazione delle zone tariffali Arcobaleno: un'ingiustizia per le Valli»
Presa di posizione di Stefano Imelli, sindaco di Bodio.

BODIO - «Con l’introduzione della nuova pianificazione delle zone tariffali dell’abbonamento Arcobaleno, riemerge in tutta la sua chiarezza una problematica che aggrava la situazione già precaria delle regioni periferiche, in particolare le Valli». A dirlo, con una presa di posizione, è il sindaco di Bodio Stefano Imelli. «Questo piano - continua la nota - che sarà introdotto a dicembre 2024, lungi dal migliorare il servizio di trasporto pubblico, conferma la penalizzazione dei cittadini che vi risiedono, ignorando le peculiarità geografiche del Cantone e creando ancora più criticità rispetto al vecchio piano tariffale.

Una delle «principali tare risiede nel fatto che nelle Valli, per spostarsi ad esempio all'interno di un distretto, è necessario acquistare abbonamenti che coprono da tre (Leventina) a cinque zone tariffali (Blenio, +1 rispetto al passato). Questo è un evidente paradosso, poiché negli agglomerati urbani gli abitanti riescono a viaggiare su tutto il loro comprensorio con al massimo due zone tariffali». In altre parole, «chi abita in aree già meglio servite dai mezzi pubblici paga meno per coprire una superficie utile più estesa, mentre chi vive nelle regioni più isolate deve affrontare costi maggiori per spostamenti minimi».

Il problema di fondo «è che la nuova, come la vecchia, suddivisione delle zone non tiene in considerazione il fatto che il Ticino non è un Cantone pianeggiante. Le barriere naturali, che già complicano gli spostamenti quotidiani, sono accompagnate da una penalizzazione economica che non ha alcuna giustificazione logica. È tempo che le autorità cantonali considerino le vere necessità dei cittadini che abitano in queste zone e intervengano per garantire un sistema di trasporto equo e accessibile per tutti, senza discriminazioni geografiche. Le Valli del Ticino non possono continuare a essere dimenticate e trascurate in scelte di pianificazione che sembrano favorire solo i centri più popolosi e serviti».

Una soluzione «sensata e sostenibile passa attraverso l'introduzione di una zona unica per le Tre Valli (Leventina, Blenio e Riviera), che non solo favorirebbe gli spostamenti sostenibili per l'utenza locale, ma contribuirebbe anche a rendere il trasporto pubblico un'opzione più sicura e accessibile».

Le Valli del Ticino si distinguono per la loro densità di popolazione «nettamente inferiore rispetto agli agglomerati urbani del Cantone. Proprio per questo motivo, l'introduzione di una zona unica per queste aree non comporterebbe un aggravio finanziario significativo. Al contrario, tale misura renderebbe l'abbonamento Arcobaleno molto più attraente per gli abitanti di queste regioni, incoraggiando un maggiore utilizzo dei mezzi pubblici. Questo favorirebbe non solo una riduzione del traffico privato su strada, con un impatto positivo sull'ambiente, ma anche una maggiore coesione territoriale. La riduzione del costo degli spostamenti potrebbe anche incentivare i comuni delle Valli a promuovere e sostenere maggiormente l'acquisto dell'abbonamento, magari attraverso sussidi o campagne di sensibilizzazione, favorendo una mobilità sostenibile in queste aree periferiche».

La palla ora è in mano «al Cantone e agli uffici preposti affinché, finalmente dopo decenni, si metta mano seriamente alle zone tariffali dell’abbonamento Arcobaleno».

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