Marina Carobbio, direttrice del Decs, segna una via per arginare la povertà che porta a rinunciare alle cure mediche.
LUGANO - «Se la povertà aumenta il rischio di sviluppare problemi di salute, questi ultimi a loro volta accrescono il rischio di povertà». Le parole di Spartaco Greppi, direttore del DSS hanno spalancato le porte di un tunnel tanto nero quanto sempre più reale, anche in Ticino: l'aumento della povertà con tutte le conseguenze che ne derivano.
E proprio di indigenza si è parlato nella giornata di riflessione dal titolo "Di povertà ci si ammala", voluta dal Soccorso d’Inverno Ticino. «La povertà è sempre più invisibile e non è riducibile solo ad aspetti economici ma multifattoriali: la salute e le relazioni sociali - ha detto la direttrice Paola Eicher - La povertà può far ammalare le persone. Lo vediamo sempre più spesso. L’aumento dei costi sanitari crea disagi. L'aumento dei premi delle casse malati - record nel Ticino nel 2025 – è tra le principali preoccupazioni degli svizzeri».
Un esempio dei tanti dimostra l’emergenza. «Una famiglia ticinese composta da padre, madre e due figli, perde coesione e serenità dopo il licenziamento del papà che entra in depressione. Purtroppo poi la mamma si ammala e muore e per i figli si apre una voragine e i figli manifestano un disagio psichico. Senza l’intervento delle associazioni non sarebbero riusciti a venirne fuori», dice la direttrice.
I numeri di questa malattia invisibile sono preoccupanti: Il tasso di povertà in Ticino è del 12,8% (in Svizzera dell’8,2%) mentre il tasso di rischio di povertà è del 21,6% (in Svizzera 15,6%). E l’1,2% della popolazione in Ticino per far fronte ai problemi economici rinuncia alle cure mediche.
«Nell’anno passato, l’associazione in Svizzera ha emesso 1,4 milioni di franchi per spese sanitarie di quanti avevano bisogno», spiega Eicher.
Chiaro e propositivo l'intervento della direttrice del Decs, Marina Carobbio: «La povertà incalza in Ticino e continua ad erodere il reddito dei cittadini a causa dell'aumento del costo della vita, l'incremento dei premi cassa malati a livelli non sopportabili per molto tempo ancora. Sia da medico che da politica me ne sono sempre occupata. Il sistema non funziona piè perché i costi sanitari e i premi aumentano sempre di più. L'alternativa è un radicale cambiamento con una cassa malati pubblica a livello federale con premi proporzionali al reddito».
Tra le diverse vie proposte per affrontare il problema durante la giornata di lavori si è parlato di iniziative di welfare, della necessità di estendere i programmi di supporto al reddito, di accesso alla prevenzione e alle cure per chi è più vulnerabile. Oltre alla necessità di regolamentazioni per migliorare le condizioni di lavoro.