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AttualitàTICINOGATE: Sette comaschi rischiano il processo per contrabbando di sigarette

10.10.00 - 16:47
Sono tutti coinvolti nei presunti traffici controllati da Gerardo Cuomo. Nella lista delle richieste di rinvio a giudizio figurano anche 11 persone residenti in Ticino.
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TICINOGATE: Sette comaschi rischiano il processo per contrabbando di sigarette
Sono tutti coinvolti nei presunti traffici controllati da Gerardo Cuomo. Nella lista delle richieste di rinvio a giudizio figurano anche 11 persone residenti in Ticino.

di Bob Decker



BARI - Sono sette i comaschi che rischiano il rinvio a giudizio al termine della colossale inchiesta sul contrabbando di sigarette tra Montenegro-Puglia e Ticino che nei mesi scorsi ha messo nei guai anche il super boss napoletano Gerardo Cuomo.
I loro nomi, infatti, compaiono nel lungo elenco dei quasi 100 indagati dal Pubblico Ministero Giuseppe Scelsi della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari.
L’inchiesta, come si ricorderà, aveva portato, fra l’altro, allo scandalo del cosiddetto “Ticinogate” con l’arresto dell’ormai ex Presidente del Tribunale Penale di Lugano, Franco Verda e della moglie D.R (avvocato di fiducia di Cuomo), accusati di aver messo in saccoccia una mazzetta da 350.000 franchi elargiti dal Re del contrabbando nato a Gragnano (Napoli).
Il processo per Verda e consorte dovrebbe tenersi al più tardi nella prossima primavera.
Nell’elenco degli indagati dalla Procura antimafia pugliese non troviamo solo Cuomo ma anche il suo presunto braccio destro Giuseppe Prudentino, latitante e considerato elemento di spicco di tutta la potente organizzazione che poteva contare su tentatoli e appoggi ovunque.
E come detto ci sono anche sette comaschi. Chiaro il loro ruolo delineato da Scelsi: tutti sarebbero dei “semplici” corrieri di valuta.
Fra i nomi “eccellenti” troviamo quello di Vittorio Gregis, attualmente con casa in Ticino dove è titolare di una finanziaria. Domiciliato a Como città, vive a Chiasso.
Lui come gli altri sei erano stati arrestati in un ristorante della Versilia mentre stavano consumando, un paio di anni fa, il pranzo del Lunedì di Pasquetta.
Tutti sono personaggi già conosciuti da tempo negli ambienti del contrabbando di sigarette: Donnino Bergamo, Angelo Carbone, Gaetanina Di Matteo, Marco Ricci, Carla Todeschini ed Elio Galli.
A questi si aggiungano i nomi di coloro che non erano finiti in manette: Aldo Tacchini, di Morbegno (rimasto gravemente ferito poche settimane fa in un incidente stradale avvenuto in Valtellina e balzato agli onori delle cronache negli anni ’80 per il sequestro della giovanissima Gaby Kiss Mearth rapita a Villa Passalacqua di Moltrasio e nel sequestro dell’altrettanto giovanissima Elena Corti, figlia del proprietario della “Ittimport” di Lecco, e Amerigo Minardi, di Milano, pure indicati come corrieri di valuta.
Per nessuno di questi viene contestata l’associazione a delinquere.
Oltre ai sette comaschi troviamo anche 10 ticinesi, oltre a Cuomo attualmente detenuto nel carcere “La Stampa” di Lugano, fra cui quell’Alfred Freddy Bossert già coinvolto negli anni scorsi anche in inchieste condotte dal pool Mani Pulite di Milano. Anche Bossert, come Gregis, é titolare a Lugano di una finanziaria servita, secondo gli inquirenti per il transito di consistenti bustarelle.
Troviamo poi Alexander Hagsteiner, ex vice Direttore di una banca a Lugano e sua sorella Miriam. Nell'elenco degli indagati ticinesi, di nascita o “adottivi”, per i quali è stato richiesto il rinvio a giudizio ci sono Sandro Cuomo, nipote di Gerardo, Nedo Caneva, Adriano Corti (pure questo di origini comasche), Lorenzo Fieni, Cesare Gradi e il figlio Riccardo, Eros Vanini.

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