Inoltre, chi torna una volta alla settimana in Italia rientra nelle stesse regole fiscali di chi lavora all'estero.
ROMA - In attesa della ratifica e dell'entrata in vigore del protocollo di modifica dell'accordo tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera relativo all'imposizione dei lavoratori frontalieri italiani, questi possono svolgere fino al 25% della loro attività lavorativa da casa, nello Stato di residenza, senza perdere lo status di lavoratore frontaliero.
Anche se da casa, si considera che l'attività in remoto sia svolta nello Stato in cui si trova il datore di lavoro. Lo prevede un articolo della legge di bilancio italiana.
Lo stesso articolo chiarisce poi l'applicazione di una norma del Testo unico delle imposte sui redditi, relativa ai redditi di lavoro dipendente svolto all'estero. Si specifica che i lavoratori dipendenti che operano all'estero in modo continuativo per più di 183 giorni l'anno, ma rientrano in Italia una volta alla settimana, rientrano nelle stesse regole fiscali di chi lavora stabilmente all'estero.