Marie Thérèse vive sola e la sua famiglia è lontana. A tenerle compagnia, ogni mercoledì, c’è però Nicola, volontario di Pro Senectute.
LUGANO - «I miei familiari vivono tra Zurigo, Basilea e il canton Argovia. E in Ticino non ho nessuno». A dirlo a Tio/20Minuti è Marie Thérèse Küpfer, una signora di Porza che, nonostante i suoi 98 anni, si dimostra arzilla e sorridente.
Marie Thérèse è originaria del canton Friborgo, risiede in Ticino da una quarantina d'anni e da ben 32, rimasta vedova, vive da sola. Ma a farle visita e a portarle una ventata di gioia ed energia, ogni mercoledì mattina, c’è il 55enne Nicola Sasselli, volontario di Pro Senectute Ticino e Moesano per il servizio di visita agli anziani soli.
«Senza di lui la mia vita sarebbe un po' triste» - «È sempre bellissimo trovarci e il signor Nicola mi aiuta molto», ci dice l’anziana. «La mia vita senza di lui sarebbe sicuramente un po’ triste, perché non uscirei quasi mai e, specialmente alla mia età, è importante socializzare e condividere momenti con gli altri».
Certo, Marie Thérèse non è sola al mondo. La sua famiglia le sta vicino telefonando e, quando possibile, venendola a trovare in Ticino, ma la presenza di qualcuno sul territorio, indubbiamente, fa la differenza.
«Lei per me è un esempio» - «Vedo Marie da circa un anno e mezzo, e prima di me è stata seguita da altri volontari», ci spiega Nicola. «A me fa molto bene farle compagnia perché lei è sempre serena, riconoscente e positiva. Questa esperienza mi dà valore a livello umano, mi sento utile e so di rendere un servizio. Dall’altra parte lo spirito positivo e combattivo che dimostra Marie Thérèse, nonostante tutte le difficoltà, è per me un esempio».
I due si incontrano ogni mercoledì: Nicola va a prendere Marie Thérèse a casa e insieme si recano alla Coop di Canobbio per fare la spesa, poi bevono qualcosa al bar e chiacchierano a ruota libera. Si parla di tutto, ma soprattutto di famiglia, delle ultime notizie di cronaca e di politica. Al rientro Nicola aiuta poi Marie Thérèse a mettere via la spesa e, se ha qualche piccolo problema in casa, le dà una mano. «È successo ad esempio che le batterie del suo telecomando si fossero scaricate, così gliele ho cambiate», spiega.
Piccoli gesti, insomma, ma che riempiono il cuore. Da entrambe le parti.
«Cercavo il contatto con le persone» - «Sono stato attivo professionalmente fino a tre anni fa, poi purtroppo, a causa di diverse operazioni, è subentrata un’invalidità», ci spiega infatti Nicola. «Sentivo comunque il bisogno di rimanere occupato, così mi sono preso cura di mia madre fino al suo decesso e poi, per due anni e mezzo, ho fatto volontariato con gli animali. Cercavo però ancora il contatto con le persone, perché durante il mio percorso professionale ho lavorato per dieci anni nel sociale in Svizzera romanda». Ed è a quel punto che entra in gioco Pro Senectute.
«La persona che seguiva Marie in precedenza si assentava per il periodo estivo, e lei aveva bisogno, se possibile, di qualcuno che parlasse francese. Così abbiamo provato ed è andata bene».
In 70 soli e in lista d'attesa - Non sono però in molti a essere disposti a fare quello che fa Nicola. «Attualmente in Ticino sono 108 i volontari che si prestano per il servizio di visite a domicilio agli anziani soli, ma la domanda è molto più importante dell’offerta», ci riferisce Giuliana Chiauzzi, coordinatrice del servizio volontariato di Pro Senectute Ticino e Moesano. Al momento, infatti, ben 70 anziani toccati dalla solitudine si trovano in lista d’attesa, «e le richieste sono in costante aumento», tanto che «ci sono persone che rimangono in lista d’attesa per anni».
«Siamo molto orgogliosi del numero dei nostri volontari», tiene a sottolineare Chiauzzi, «è chiaro però che miriamo alla crescita del servizio e non nascondo che facciamo fatica a reclutarne di nuovi». Va detto, però, «che la persona deve essere disposta a impegnarsi sul lungo termine, perché un ricambio continuo di volontari può creare disagio a chi usufruisce del servizio».
«Basta una parola gentile» - «Purtroppo a mio modo di vedere c’è sempre meno predisposizione verso il prossimo, siamo in un mondo sempre più frenetico ed egoista», commenta dal canto suo Nicola. «La solitudine c’è, e non solo tra gli anziani. Eppure con poco sforzo tutti potremmo rendere servizio a un altro: basta una parola gentile, niente di più».
Quegli anziani "difficili" - Non è però tutto rose e fiori: anche tra gli anziani soli, infatti, ci possono essere caratteri che rendono gli utenti più difficili da seguire. «Come in ogni ambito, vi possono essere persone che richiedono un approccio più attento da parte dei volontari», riconosce Chiauzzi. «Spesso ci si immagina che chi usufruisce di questi servizi sia sempre riconoscente e affabile, ma la realtà è più sfaccettata. Alcune persone, con il passare degli anni e a causa delle loro esperienze, possono infatti sviluppare un carattere più riservato o diretto. In questi casi cerchiamo di fornire al volontario il supporto necessario per affrontare le situazioni in modo sereno e gratificante. Detto ciò, se emergono episodi di mancanza di rispetto verso il volontario, siamo i primi a intervenire per tutelare il benessere di chi si impegna per la nostra causa».
Compagnia, ma non solo
Pro Senectute offre anche altre possibilità di volontariato pensate per gli anziani. «Oltre al servizio di visite a domicilio, abbiamo volontari che lavorano nei centri diurni», spiega Chiauzzi. «C’è poi il servizio fiduciario, che comporta un accompagnamento amministrativo: una volta al mese il volontario va a casa di una persona e gestisce per lei le questioni amministrative e burocratiche, effettuando dei pagamenti, leggendo e controllando delle lettere magari un po’ complesse e aiutando l’anziano a disdire o a cambiare abbonamenti. Infine abbiamo il servizio dichiarazione d’imposta, che vede i volontari occuparsi della compilazione delle dichiarazioni d’imposta degli utenti, e il volontariato per gli aiuti puntuali, che si esegue su chiamata e consiste in un incarico che si svolge nel quadro di un’occasione specifica».