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CANTONEUna regina senza corona

29.10.24 - 06:30
Annata difficile e raccolto scarso per la castagna ticinese. Ai centri consegnati 20'000 chili: «Meno della metà rispetto agli anni scorsi».
Ti-Press
Una regina senza corona
Annata difficile e raccolto scarso per la castagna ticinese. Ai centri consegnati 20'000 chili: «Meno della metà rispetto agli anni scorsi».

BELLINZONA - La castagna rappresenta uno dei simboli del Ticino e per secoli ha sfamato la popolazione del nostro cantone. Regina incontrastata dell'autunno, quest'anno però il frutto ha vissuto una maturazione più lenta del solito.

Raccolto scarso - Un ritardo di circa dieci o quindici giorni che ha influito sulla raccolta che è iniziata molto a rilento e non è ancora terminata. «Fino a ora - ci conferma Paolo Bassetti che da anni gestisce i quattro centri di raccolta centralizzata delle castagne ticinesi di Cadenazzo, Stabio, Vezia e Biasca - sono stati consegnati circa 20’000 chilogrammi di castagne, ossia tra un terzo e la metà di quanto consegnato negli ultimi anni».

Estate "strana" - E che non sia una grande annata per la castagna nostrana ce lo conferma anche Paolo Piattini, segretario dell'Associazione Castanicoltori della Svizzera italiana. «Quest'anno siamo ampiamente al di sotto delle aspettative e non arriviamo a raggiungere i quantitativi degli anni passati», ammette Piattini che addita la meteo come causa principale di questa "penuria". «Non sono tanto le piogge autunnali, ma piuttosto un'estate "strana" ad aver provocato questa situazione». Un pensiero, questo, condiviso anche da Bassetti. «Sicuramente la meteo, con settimane piovose alla fioritura, la grandine e la siccità tra fine luglio e inizio agosto, non è stata favorevole alla fecondazione e allo sviluppo dei frutti. Per diversi alberi in alcune regioni la produzione è addirittura stata nulla».

Castagni in difficoltà - Un azzeramento della produzione che fa sorgere spontanea una domanda. Ma come stanno i castagneti ticinesi? Ci risponde ancora Piattini. «Purtroppo il castagno soffre molto, principalmente a causa dei cambiamenti climatici: grandine, siccità e inverni caldi riducono la forza dei castagni che sono così più sensibili a malattie quali il cancro corticale o il mal dell’inchiostro». (vedi box)

Le due malattie - Il cancro corticale è causato dal fungo Cryphonectria parasitica che provoca macchie irregolari di color rosso mattone sulla corteccia della pianta. Successivamente queste si allargano e la corteccia si rigonfia fino a lacerarsi, lasciando intravedere il tessuto morto di colore giallastro. Il mal dell'inchiostro, causato da due oomiceti (Phytophthora cambivora e Phytophthora cinnamomi), è invece una malattia che si manifesta con l'annerimento delle radici e la comparsa di macchie scure simili a lingue di fuoco sulla corteccia della pianta. La malattia porta ad un indebolimento rapido della pianta interessata, con ingiallimento delle foglie e diminuzione della fioritura con la morte che può sopraggiungere anche in poche settimane (nei casi più gravi).

Una tradizione che va perdendosi - Oltre alla meteo inclemente e alle malattie, la minor raccolta è pure dovuta a una tradizione, quella di andar per boschi a raccogliere castagne, che si sta un po' perdendo. «Se l’annata è buona, con molte castagne sane e grandi, anche l'affluenza ai centri di raccolta è buona», precisa Piattini. «Un anno come questo invece non incentiva a raccogliere e contribuisce ad affievolire l’abitudine ad andar per castagne. Per questa ragione attività con le scuole, come quella presso la grà di Comano, sono molto importanti».

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