L'MPS: «Intento persecutorio»
BELLINZONA - Il Municipio di Bellinzona ha deciso di «ricorrere contro la sentenza della pretura penale che, il 17 ottobre, aveva prosciolto Matteo Pronzini dall’accusa di ingiuria, calunnia e diffamazione». A scriverlo è lo stesso MPS che, in una presa di posizione, critica l'intenzione dell’esecutivo.
«Arroganza e frustrazione politica» - «La cosa non ci sorprende - si legge nella nota - è l’espressione dell’arroganza e della frustrazione politica che vive il Municipio di Bellinzona e i partiti che ne sostengono l’azione». E ancora: «Pensiamo al doppio ricorso (prima all’autorità di ricorso della SSR, poi addirittura al Tribunale federale) presentato dal Municipio contro il servizio sulla vicende delle morti per Covid alla casa anziani di Sementina; sconfitto in entrambi i due ricorsi, il Municipio ha pensato bene di prendersela con Matteo Pronzini, colpevole di aver difeso – con toni decisi – la libertà della stampa contro un atto persecutorio e lesivo della libertà di stampa da parte del Municipio».
«Intento persecutorio» - Appare «infatti evidente che l’intento persecutorio nei confronti di Matteo Pronzini non riguarda affermazioni più o meno forti, “lesive dell’onore dei municipali”; ma piuttosto ha a che fare con il contenuto politico della critica che l’MPS ha mosso e muove nei confronti della politica del Municipio di Bellinzona».