C'è chi continua a tossire da mesi e nessun medicamento sembra essere efficace. La spiegazione del pneumologo Antonio Valenti.
BELLINZONA - Covid-19. Influenza. Raffreddore. Le tipiche malattie invernali sono tornate a fare capolino e ci accompagneranno per tutta la stagione fredda. Ma c'è un sintomo - tipico di queste patologie - che alcune persone si portano dietro da ormai diverso tempo. Stiamo parlando della tosse. Una tosse strana. Persistente. E che non se ne va. Nemmeno con sciroppi e altri medicamenti.
Tre categorie di tosse - Per parlare di questa tosse e più in generale delle patologie tipiche del periodo invernale, abbiamo contattato uno specialista: il vice-primario del Servizio di Pneumologia al Civico di Lugano e docente di Pneumologia alla Facoltà di Scienze Biomediche dell'USI Antonio Valenti. «La tosse - esordisce l'esperto - è un sintomo molto comune, è un riflesso fisiologico delle vie aeree di tipo protettivo, che permette di rimuovere le secrezioni bronchiali e di mantenere le vie aeree pulite. Sulla base della durata si può classificare in acuta se dura meno di quattro settimane, sub-acuta quando resiste fino a otto settimane e cronica quando permane ancora più a lungo».
«Consultazioni frequenti» - Quindi la tosse persistente non è un sintomo così raro e, di per sé, non deve far preoccupare. «È uno dei motivi di consultazione più frequente presso il nostro ambulatorio di pneumologia», ammette Valenti. Ma quali sono le principali cause? «Per prima cosa - ci spiega lo pneumologo - il medico deve chiedersi se il paziente è un fumatore. Il fumo, infatti, è la prima causa di tosse persistente e di malattie correlate come broncopatia cronica. Altre malattie frequenti che possono manifestarsi tramite la tosse sono l'asma, la rinopatia con sindrome discendente posteriore e il reflusso faringolaringeo o gastroesofageo. Una causa, quest'ultima - precisa l'esperto - molto frequente in Occidente, dove abbiamo una dieta e uno stile di vita che la favorisce». Anche l'assunzione di medicamenti particolari come i farmaci antipertensivi (ACE-inibitori) può infine presentare quale effetto secondario una tosse persistente.
Covid-19? Solitamente è tosse acuta - Insomma questa tosse cronica può essere figlia di molteplici padri. Ma tra loro può esserci anche il Covid-19? Per il dottor Valenti è una possibilità che deriva da «manifestazioni severe» della malattia che hanno indotto delle cicatrici fibrotiche a livello del tessuto polmonare. «Il Covid-19 - ci spiega - è sicuramente una causa di tosse acuta come tanti altri virus. Ma una volta guariti la tosse solitamente si risolve».
Variante XEC? Elevata trasmissibilità - È invece arrivata anche in Svizzera la nuova variante del Sars-CoV2 denominata XEC che venne identificata per la prima volta in Germania nell'estate del 2024. Una variante che potrebbe far esplodere il numero dei contagi. «In effetti - sottolinea Valenti - questa sottovariante di Omicron ha un'elevata trasmissibilità e quindi potrebbe diffondersi più rapidamente anche in Ticino, ma non dovrebbe causare forme più severe».
I sintomi - Anche la sintomatologia non si discosta di molto da quelle dei suoi (recenti) predecessori. «Provoca stanchezza, mal di testa, febbre, mal di gola, ostruzione nasale, tosse secca, in analogia ad altre virosi che colpiscono le vie aeree superiori. E come detto non ci sono dati che facciano pensare che sia una forma più severa». Per questo motivo - conclude Valenti - la diagnosi con lo striscio viene fatta quasi esclusivamente ai pazienti più a rischio. «Naturalemente io, occupandomi di persone con malattie polmonari croniche, devo individuare i virus più frequenti come il RSV, l’influenza e il Covid-19 e limitare la loro possibile evoluzione in una forma severa». Per quel che concerne i comportamenti da tenere, sono quelli che abbiamo imparato durante la pandemia.