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CANTONEApicoltura in Ticino: «Quest'anno abbiamo toccato il fondo»

12.11.24 - 06:30
È stato un 2024 disastroso per la produzione di miele. Tra le principali cause una meteo pessima e il ritorno della varroa.
Apisuisse
La produzione di un chilo di miele richiede 100.000 voli di raccolta.
La produzione di un chilo di miele richiede 100.000 voli di raccolta.
Apicoltura in Ticino: «Quest'anno abbiamo toccato il fondo»
È stato un 2024 disastroso per la produzione di miele. Tra le principali cause una meteo pessima e il ritorno della varroa.

BELLINZONA - Quella appena trascorsa non è stata una buona annata per il miele svizzero. Le gelate che hanno contraddistinto la seconda metà d’aprile e un mese di maggio poco favorevole dal punto di vista meteorologico hanno infatti tarpato le ali alle api svizzere. Che hanno prodotto molto meno del solito (16 chili contro 20 di media per colonia).

Ancora peggio è andata in Ticino dove il ricavato di miele per colonia è stato di soli 11,7 chili. A pesare sul risultato finale è stato un raccolto primaverile praticamente azzerato. Ma cos'è successo esattamente? Lo abbiamo chiesto a Floriano Moro, portavoce della Federazione Ticinese di Apicoltura (FTA). «Viviamo una situazione piuttosto triste da più di due anni, ma quest'anno abbiamo veramente toccato il fondo».

ApisuisseGrandi differenze cantonali: il Grigioni è tra i migliori con 24.9 chili, il Ticino tra i peggiori con soli 11.7 chili.

Primavera bagnata - Ma cosa ha provocato un tale disastro? Per Moro i motivi sono essenzialmente tre. «Il primo aspetto è legato al clima. La primavera, il periodo più importante per l'apicoltura, è stata molto bagnata. Ha piovuto sia durante la fioritura degli alberi da frutta, sia durante quella dell'acacia. Poi ha fatto brutto tempo anche durante la fioritura del castagno tra inizio giugno e inizio luglio. Il risultato? Una produzione di miele in primavera praticamente nulla».

Prati fioriti - Un altro fattore che ha portato all'azzeramento della produzione primaverile è che i prati fioriti, da cui le api possono ricavare il nettare e quindi il nutrimento, sono sempre più rari. «Una volta i fiori di prato come ad esempio il Dente di Leone "aiutavano" la produzione primaverile. Ma la fienagione, le coltivazioni intensive e lo sfruttamento del territorio hanno di fatto cancellato molte fioriture».

Recrudescenza della varroa - Non ha aiutato la produzione nemmeno la recrudescenza del nemico numero uno delle api, ovvero la varroa destructor. «Già per conto suo questo acaro - ci spiega l'esperto - indebolisce le api. Ma quest'anno ha pure propagato alcuni virus molto gravi che hanno portato alla moria delle arnie. Molte di loro sono collassate o collasseranno entro l'inverno».

Differenze - L'apicoltura ticinese, però, è molto differenziata a causa delle caratteristiche orografiche del territorio. «Le fioriture e le apicolture di alta montagna - precisa Moro - hanno beneficiato in modo eccezionale del bel tempo durante i mesi di luglio e agosto. Per loro, quindi, è stata un'annata molto positiva, mentre per il resto del Ticino è stata disastrosa».

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COMMENTI
 

merlux 1 gior fa su tio
Viste le ultime votazioni; per noi i temi biodiversità, cambiamenti climatici, aumento della CO2 sono meno importanti delle nostre comodità. Siamo pronti a impollinare una a una le piante? Sarà un futuro interessante :).

Panoramix il Druido 1 gior fa su tio
Risposta a merlux
Dai, è un'opportunità di lavoro per i nostri giovani: l'impollinatore! (Sono ovviamente ironico...).

Minion 1 gior fa su tio
Io é già qualche anno che noto che in giro ci sono pochissime api nei prati e soprattutto in montagna. Magari mi sbaglio, ma qualcosa sta cambiando...

Ape67 1 gior fa su tio
Sempre più difficile e demotivante fare l’apicoltore con annate del genere,specialmente per chi lo fa di mestiere e ti ritrovi con la metà della produzione. Tutti parlano di api e che l’apicoltura é indispensabile, ma non riceviamo nessun aiuto, nemmeno da chi ci dovrebbe sostenere ,almeno in annate come questa . Spero di poter continuare a fare questa professione, ma si vedrà

Bad 1 gior fa su tio
Risposta a Ape67
Non sarebbe una questione di sostegno ed aiuti ma di azioni concrete per il clima e la biodiversità…purtroppo però è percepito come una “cosa da ambientalista” o “della sinistra” anche se sono problemi che toccano tutti! Basti guardare le ultime votazioni…forse ora che si vedono maggiormente gli effetti qualcosa cambierà, vediamo se si ha ancora tempo

Ape67 1 gior fa su tio
Risposta a Bad
Purtroppo tempo penso che non ne abbiamo più molto a disposizione, il clima é cambiato e ne paghiamo le conseguenze , al nostro settore costa veramente caro
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