Presentato il collegamento provvisorio alla sorgente distrutta dall'alluvione. Il racconto di chi da mesi lavora per una nuova normalità.
CEVIO - In quel della Val Bavona sta per tornare a scorrere finalmente fresca acqua sorgiva. A più di quattro mesi dall’alluvione che ha devastato la valle, infatti, proseguono ancora i lavori per riportare nell’Alta Vallemaggia un po’ di normalità.
L’ultimo dei traguardi raggiunti riguarda la riattivazione del collegamento provvisorio della sorgente “Chiall”, a Fontana, con la rete di distribuzione comunale. Riattivazione celebrata oggi alla presenza delle autorità comunali e dei rappresentanti delle tre aziende elettriche che hanno seguito il collegamento elettrico della Val Bavona: Marco Regolatti, direttore di OFIMA; Pietro Nizzola, direttore di SES; Fiorenzo Scerpella, vicedirettore e responsabile della rete di AET.
«Come si sa la valle non è elettrificata e per far funzionare le pompe di questo collegamento provvisorio ci voleva elettricità», ci spiega Dusca Schindler, capo dicastero del servizio di approvvigionamenti idrico di Cevio e colei che si è occupata di seguire i lavori di ripristino passo per passo.
Come noto l’alluvione, in quei due giorni da incubo del 29 e 30 giugno, ha danneggiato pesantemente la sorgente: «Le condotte erano state divelte in tutta la Valle Bavona, a Bignasco e a Cevio. Il 30 di giugno il Comune di Cevio si risvegliava senza acqua», ricorda Schindler.
Acqua che, ad oggi, viene ancora prelevata da un pozzo a Cevio costruito una settantina di anni fa e chiaramente concepito per le esigenze dell’epoca. E che per ora continuerà ancora a rifornire la sezione di Cevio. «Bignasco e Cavergno, da venerdì, dovrebbero invece riuscire a bere nuovamente l’acqua fresca del "Chiall". Salvo imprevisti», aggiunge la capo dicastero.
Quel masso simbolo dell'alluvione - «Fin dalla mattina del 30 giugno la nostra squadra, con il supporto dell'idraulico locale, si è occupata di ristabilire i collegamenti idrici - sottolinea Daniele Bianchini, tecnico comunale di Cevio - . In prima battuta sulla località di Visletto, in zona di Cevio, tramite un collegamento esistente con il comune di Maggia. È stato in seguito ristabilito il collegamento con delle vecchie sorgenti di Bignasco e riempito un bacino in disuso. Con l'arrivo dell'elettricità, è stato riattivato il pozzo pompa di Cevio che ha permesso di rialimentare le tre sezioni del Comune di Cevio».
Alle spalle di Bianchini c'è il grande masso, diventato simbolo dell'evento che ha colpito la regione. Dietro di esso il vecchio manufatto della sorgente del "Chiall". Da questo enorme gigante di roccia emergono le condotte provvisorie che, tramite un sistema di pompaggio, permetteranno di ristabilire il collegamento idrico con le sezioni di Cavergno e Bignasco.
«I messaggi di chi mi invitava a non tornare in Valle» - Anche nella memoria di Nicola Cauzza, sostituto responsabile dell'acquedotto di Cevio, quell'evento è impresso indelebilmente: «Ero di ritorno da Sharm. Inserita la sim svizzera sul telefono mi sono arrivati una valanga di messaggi. Ci avvertivano di quanto accaduto e ci invitavano a non tornare in Vallemaggia visto il crollo del ponte. Il giorno seguente il tecnico comunale Bianchini mi contattava per andare a ripristinare l'acqua potabile a Visletto. In serata avevamo risolto. Ma i lavori erano appena iniziati. Abbiamo affrontato giornate interminabili».