Questo concorso è indetto per «incentivare e promuovere sul territorio cantonale l’attività musicale nelle sue diverse forme».
BELLINZONA - Sono state attribuite a Camilla Sparksss, Terry Blue e Francesco Giudici le borse di creazione musicale 2024. Ne dà notizia il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) tramite la Divisione della cultura e degli studi universitari (DCSU).
I lavori di selezione del concorso per borse di creazione musicale, coordinati dall’Ufficio del sostegno alla cultura con la Sottocommissione musica della Commissione culturale consultiva (CCC) e con la collaborazione dell’Ufficio fondi Swisslos, sulla base dei criteri indicati nel bando pubblicato sul Foglio ufficiale n. 172 del 9 settembre 2024, hanno portato all’attribuzione di tre borse di creazione, ciascuna dotata di 15'000 franchi.
«La qualità delle 13 candidature prevenute ha sorpreso più che positivamente la giuria. Il percorso di creazione delle opere presentate ha evidenziato una progettualità originale nonché una solida quanto promettente qualità artistica».
Questo concorso, alla seconda edizione, è indetto per «incentivare e promuovere sul territorio cantonale l’attività musicale nelle sue diverse forme, dando seguito alle indicazioni delle Linee programmatiche di politica culturale 2024-2027 adottate dal DECS».
Camilla Sparksss (Barbara Lehnhoff, 1983): La proposta “I like the noise” ha convinto per la sintesi di continuità e innovazione, rispetto a un percorso artistico che – attraverso rock, elettronica, sperimentazione e sottotracce pop – da diversi anni ha portato Camilla Sparksss a essere uno dei punti di riferimento della creazione svizzera contemporanea.
Terry Blue (Leo Pusterla, 1995): Il progetto “Ultimo fiume” è caratterizzato dalla cura con cui si intende creare una commistione tra musica (indie-folk, jazz, alternative-pop) e poesia, attivando un dialogo tra suoni e parole che vada oltre il semplice accompagnamento musicale ai testi. I contenuti artistici e le modalità di realizzazione e di diffusione del progetto hanno convinto per professionalità e originalità.
Francesco Giudici (1980): Il progetto “Lunedì” del chitarrista sperimentale (elettronica, improvvisazione, indie, punk) spicca per la volontà di lavorare su un processo creativo basato sull’ascolto, su un’interazione intima e diretta tra musicista e pubblico e sul valore del tempo nella società contemporanea, riflettendo sul mercato musicale e le sue logiche, e su quanto queste possano influenzare le proposte artistiche di manifestazioni e locali. Il progetto ha colpito anche per la sua pianificazione e struttura.