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CANTONESalario minimo, via libera all'ultimo scatto

18.11.24 - 16:25
La forchetta oscillerà fra 20 e 20,50 franchi. Bocciati quattro emendamenti presentati dalla sinistra.
SIC
Salario minimo, via libera all'ultimo scatto
La forchetta oscillerà fra 20 e 20,50 franchi. Bocciati quattro emendamenti presentati dalla sinistra.

BELLINZONA - Con 79 voti favorevoli, il Parlamento ha detto sì all’aumento di 25 centesimi del salario minimo. L’incremento, tramite decreto esecutivo, entrerà in vigore dal 1 dicembre. In questo modo, lo stipendio minimo oscillerà fra 20 e 20,50 franchi l’ora.

Ultima forchetta - Nei giorni scorsi, era arrivato il via libera dalla Commissione gestione e finanze alla proposta del Governo (il rapporto è stato firmato da tutti i partiti, tranne l’UDC che l’aveva sottoscritto con riserva). Si tratta dell’ultima delle tre forchette previste dalla LSM, entrata in vigore nel 2021.

«No effetti negativi» - Lo studio dell'IRE relativo all’impatto del salario minimo sul mercato del lavoro ticinese ha riportato «che non si sono notati effetti statisticamente rilevanti sul numero di occupati, sul numero di imprese e sulle fluttuazioni del tasso di disoccupazione. Se prendiamo congiuntamente l’aumento degli stipendi, del numero di occupati e di aziende, possiamo dire che le aziende hanno trovato le risorse per l’adeguamento al rialzo dei salari». L’economia ticinese, nel suo complesso, «non ha subito alcun effetto negativo».

No agli emendamenti di PS e Verdi. Vitta: «Bassa percentuale d'infrazione - Bocciati tre emendamenti proposti da PS e Verdi e un emendamento proposto dall'MPS. «I controlli svolti dalla commissione tripartita - commenta il direttore del DFE Christian Vitta - hanno rilevato una bassa percentuale d’infrazione, spesso peraltro dovuta a errori di calcolo. In collaborazione con l’IRE, sarà messo a punto un monitoraggio sul medio e lungo periodo». E sulla possibilità di avere un salario minimo più alto, come proposta dalla sinistra, Vitta precisa: «Questo potrebbe avere una ripercussione negativa sull’equilibrio e sul consenso raggiunto con i partner sociali. Si rischierebbe di mettere sotto pressione alcuni comparti»

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