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CANTONEEcco perché il vino al ristorante costa così tanto

28.11.24 - 07:30
Sedersi al tavolo e sperare di trovare una buona bottiglia a meno di 40 franchi è un'illusione.
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Ecco perché il vino al ristorante costa così tanto
Sedersi al tavolo e sperare di trovare una buona bottiglia a meno di 40 franchi è un'illusione.

BELLINZONA - Non c’è niente di più bello che andare al ristorante con i propri amici, ordinare un buon piatto di chinoise e accompagnarla con una buona bottiglia di vino. Rosso, per l’occasione. Alla fine del pranzo, però, l'inevitabile impatto con la realtà. Quella bottiglia, diventate due e condivise con il resto dalla tavolata, ha pesato 130 franchi sul conto finale.

Costi di gestione elevata - Ma cosa si nasconde dietro a questi costi esorbitanti? Raggiunto al telefono il presidente di GastroTicino, Massimo Suter, mette subito le mani avanti: «Ogni esercente deve fare i conti con i diversi costi di gestione: personale, acquisto di beni e servizi, spese operative, di ammortamento e imposte. Bisogna poi capire di che vino si parla e del suo prezzo d’acquisto dal produttore o dall’importatore. In nostra difesa - prosegue - posso dire che è quasi impossibile trovarne al di sotto dei 10 franchi. Serve una visione più ampia. Siamo pur sempre l’ultimo anello della catena». 

Produttori alle prese con i rincari più disparati - C’è da dire che, negli ultimi anni, il prezzo del vino al produttore è aumentato. Complice l’aumento di diversi costi, come quelli di energia e vetro, così come i numerosi investimenti in macchinari e tecnologie per fronteggiare le sfide del cambiamento climatico. Spese che si riflettono sulle bottiglie delle fasce di prezzo medio, ossia con una redditività maggiore. I listini dei ristoranti parlano chiaro: al di sotto dei 40 franchi è difficile trovare qualcosa. «Tendenzialmente - prosegue Suter - il ricarico maggiore avviene su una bottiglia a basso costo. Acquistandola a 15 franchi viene rivenduta con un ricarico tra il 150 e il 250 per cento. Ma non c’è una regola scritta. Ogni azienda applica i suoi prezzi, a seconda dei costi di gestione e della tipologia di ristorante. Quello di una pizzeria è sicuramente inferiore rispetto a un ristorante stellato». Non parliamo poi di quando si serve il vino al calice: in certi casi, il ricarico può sfiorare il 500%. Significa che con un solo bicchiere il gestore di un locale guadagna già l’intero costo della bottiglia.

Il vino vale circa il 13% delle cifre d'affari di un ristorante medio
Stando ai dati forniti da Gastroconsult, nel 2022, complessivamente la vendita di bevande nei ristoranti è leggermente diminuita a vantaggio della vendita dei pasti, attestandosi al 65,5%. La quota delle vendite di bevande alcoliche rimane al secondo posto al 20,9%. Di questo, il 12,6% del fatturato di un ristorante medio è rappresenato dal vino.

Per Suter, «fare un ricarico del 300% sui piatti sarebbe improponibile e soprattutto impagabile per il cliente. Sulle bevande si ha maggiore marginalità. Ma è un fatto storico», sostiene. «La qualità del vino si paga e non è corretto dire che il vino sia troppo caro. Vendere una bottiglia acquistata a 18 franchi a 35 sarebbe impossibile, ci rimetterei soltanto. Certo - continua - per la clientela potrei apparire come il più bravo ristoratore del mondo, ma dopo sei mesi sarei costretto a chiudere».

La formazione si paga - Pure per Davide Cadenazzi, produttore e presidente di Federviti, il costo del vino al ristorante pare essere giustificato. «Il giusto valore non è dato solo dal vino in sé, ma anche dal servizio - commenta -. Bisogna tenere in considerazione anche chi lo serve. Potrebbe essere un sommelier. O ancora, se dietro alla composizione di un menù c’è stata una ricerca da parte dello staff per creare il corretto abbinamento. Tante volte non ce ne rendiamo conto, ma anche solo conoscere il produttore di un determinato vino richiede del tempo». E aggiunge: «Personalmente trovo tanta qualità nei nostri ristoranti e, dove si la propone, significa che c’è conoscenza. La formazione, ricordiamolo, ha un costo».

Si consuma meno vino - Il consumo di vino, intanto, continua a diminuire. Secondo l'Ufficio federale di statistica nel 2023 è stata registrata una flessione pari allo 0,5% rispetto all'anno precedente. Un andamento che viene confermato anche da Suter. «Al ristorante il consumo di bevande alcoliche è passata dal 19 al 18%. Tuttavia, le singole categorie (birra, vino, e cocktail) hanno avuto sviluppi diversi. Si beve più birra (su dello 0,2% al 7,3%) e meno vino (in calo dello 0,8%)». Sono soprattutto i vini rossi ed esteri a essere meno scelti, ma anche Champagne, aperitivi e cocktail (-0,2%). Per contro cresce la quota di vini svizzeri (+1,6%). Sempre più bevuto fuori casa è anche il sidro (+0,3%, raggiungendo una quota di mercato del 4%).

Bere del buon vino al "giusto" prezzo - Maria Grazia Carbone, direttrice di Ticinowine ritiene che «l’offerta in Ticino sia molto variegata. Esistono proposte in tutte le fasce di prezzo». Nella sua analisi sottolinea come il costo dei vini vari a seconda del posto in cui lo si consuma, per questo «non è facile fare una media del ricarico operato dai ristoratori - afferma -. In generale, però, la fascia di prezzo su cui il ricarico si avverte maggiormente è quella dei vini di fascia medio-bassa».

Come si può allora evitare di incappare in vini mediocri venduti a caro prezzo? «La strategia migliore rimane sempre l’informazione», suggerisce Carbone. «Si può scegliere in base alla provenienza del vitigno e all'annata, senza tralasciare i gusti personali. Si può far riferimento a recensioni e opinioni di esperti, facilmente reperibili online». E consiglia infine: «Per chi, come noi, ha la fortuna di vivere in un cantone a vocazione vitivinicola come il Ticino, le numerose degustazioni ed esperienze nelle cantine rappresentano una bella possibilità per approfondire la conoscenza di questo mondo».

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COMMENTI
 

Kelt 6 min fa su tio
Perché c'è la volontà di guadagnare molto offrendo il minimo necessario. Non si spiegano bottiglie italiane/francesi offerte oltre confine a 20-22€ che raggiungono magicamente i 60fr... Non mi si venga a parlare dei costi perché: nella ristorazione sono quasi tutti frontalieri e in Italia, sommando i contributi pagati da datore di lavoro e dipendente, uno stipendio di 1'400 € è in realtà un esborso di 3'000 ca. Insomma i ristoratori la china che il mercato ha preso dovrebbero già averla capita da tempo. Se volete che sempre più gente faccia cene a casa o vada solo in pizzeria continuate così.

centauro 19 min fa su tio
Per me non è mai stato un problema....bevo solo birra.

M70 27 min fa su tio
quando più nessun andrà al ristorante chiuderanno!

Boh! 29 min fa su tio
Il problema sono i costi fissi, che in Ticino sono più del doppio rispetto all’Italia. Aggiungici anche che di là il dipendente in nero è la routine…. Detto ciò ritengo che alcool e tabacco è giusto farli pagare una cifra😊

centauro 17 min fa su tio
Risposta a Boh!
In nero sono solo una piccola parte, almeno al nord. Qui si parla esclusivamente di speculazione.

nuska 36 min fa su tio
al posto di guadagnare con la prima bottiglia, potrebbero guadagnare con la seconda, se i prezzi sono ragionevoli.

franco1951 43 min fa su tio
a 40vfranchi trovi una bottiglia scarsa, per una più o meno buona dai 50 in su. poi per i piangina: rifiutato un aperitivo in 5 alle 11.15 perché i tavoli erano appsrecchiati. 70 franchi di perdita di guadagno ... e piangono. in questo caso nessuna pietà

Brissago 1 ora fa su tio
Ladri patentati! Poi non piangete quando i Ticinesi vanno in Italia al ristorante ecc ecc !

Mario Bianchi 1 ora fa su tio
L'alcool fa male a prescindere, uguale quale quantitativo beviamo. Purtroppo questa è la realtà. In Italia i politici cercano di negare simili risultati della ricerca accademica (perché sarebbe un disastro per l'economia), in simili articoli si fa finta di nulla (perché sarebbe un disastro anche per la ristorazione che cerca di lucrare sull'alcool). Il problema non sono i prezzi alti, il problema è che l'alcool è nocivo.

Entity1 21 min fa su tio
Risposta a Mario Bianchi
finalmente uno che vede oltre la coltre di nebbia.

Io 17 min fa su tio
Risposta a Mario Bianchi
Mario Bianchi.mi sa che sta esagerando.un po il.vino.non fa male se bevuto in maniera giusta penso che se vado al ristorante a pranzare e mi bevo.un bicchier di vino.sua più che normale senza dire che fa male!

Gimmi 1 ora fa su tio
E poi il piangina,si lamenta che la gente,va oltre confine al ristorante!!!

Rigel 1 ora fa su tio
Ma quando un grotto di prorietà, con un solo dipendente pagato il minimo sindacale (il cuoco che conosco) propone prezzi osceni per il vino prodotto dietro casa? Certi prezzi non li troi solo in ristoranti con sommelier al seguito..... Io da anni ho deciso che il vino buono lo bevo a casa. Al ristorante al massimo un calice.

adri57 23 min fa su tio
Risposta a Rigel
Pienamente d’accordo, Aggiungo che generalmente nei grotti i costi di manutenzione e gli investimenti sono quasi a zero e che il servizio è generalmente al minimo. In 6 mesi desiderano guadagnare come se lavorassero tutto l’anno. Ma Suter questi esercizi non li cita mai.

Koblet69 1 ora fa su tio
sempre a dare i piangina i ristoratori , costi del personale alti dicono...però sono quasi sempre frontalieri e vorrei vedere a che paghe!

Raptus 1 ora fa su tio
..poche scuse ...se tutti dovessero ricaricare i prezzi del 200% 300% x "sbarcare il lunario" dove andremmo a finire ? Non è una giustificazione valida Suter....

pardo54 1 ora fa su tio
Alla Coop di trovano bottiglie da 7 dl a 9.95.

Swissabroad 1 ora fa su tio
Risposta a pardo54
In Italia un buon Cannonau o un Friulano a 6 €... :-)

adri57 34 min fa su tio
Risposta a Swissabroad
A quel prezzo, anche in Italia, la qualità è scarsa. Poi se ci si accontenta ok.

Io 19 min fa su tio
Risposta a adri57
swissabroad in Italia con 40 € ti bevi una buonissima bottiglia ma che cavolo dice?

Dylan Dog 1 ora fa su tio
La scusa per i prezzi troppo alti dei nostri ristoranti è sempre la stessa...
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