Collaudi: in una cinquantina di casi all'anno le cose vanno davvero storte. E alcuni conducenti la prendono male.
CAMORINO - Portano l'auto a fare il collaudo a Camorino o a Rivera. Vengono bocciati. E poi costretti a chiamare il carro attrezzi. Capita ogni anno ad alcune decine di ticinesi. Tra questi c'è un locarnese particolarmente scocciato. «Gli esperti sostenevano che la mia Tesla fosse pericolosa. Mi hanno impedito di spostarmi da lì. Ed è stato chiamato il carro attrezzi. Tutto questo ha generato tensioni e costi inutili».
«Auto praticamente sequestrata» – Allo stesso momento altre due vetture erano in attesa del carro attrezzi. E non si tratterebbe di uno scenario inedito. La scorsa estate a una signora del Bellinzonese è accaduta la stessa cosa. «Mi hanno praticamente sequestrato l'auto. Ci sono rimasta malissimo anche per i modi», sostiene.
«Solo una cinquantina di casi all'anno» – Elia Arrigoni, capo della Sezione della circolazione, contestualizza: «Facciamo 70'000 collaudi all'anno tra Camorino e Rivera, presso il Tcs. E solo in una cinquantina di casi si arriva a chiamare il carro attrezzi. Non è una prassi usuale dunque. Accade solo nei casi in cui i nostri esperti rilevano gravi problemi di sicurezza al veicolo. Non solo per il conducente ma per tutta la viabilità. Ognuno di questi casi è verificato da un secondo esperto con la funzione di capo servizio. La sicurezza degli utenti della strada è la nostra priorità».
La reazione – Il proprietario della Tesla rimane piuttosto seccato. «La mia auto è super controllata dagli Stati Uniti. Se ci fosse stata un'anomalia grave l'avrei saputo. È stato ravvisato un problema a una ruota, d'accordo. Ma mi hanno trattato come un bambino. Avrei potuto portare io l'auto in garage senza spendere soldi e tempo col carro attrezzi. Mi sembra un abuso di potere».
«La gente poi capisce» – «I malumori – precisa Arrigoni – sono piuttosto normali in una fase iniziale. Perché l'utente arriva al collaudo e si trova costretto a lasciare lì l'auto. Posso garantirvi che nelle settimane successive poi la maggior parte dei conducenti si rende conto che abbiamo agito per la sicurezza di tutti. Alcuni ci scrivono anche ringraziandoci e scusandosi».
I numeri – Nel 2023 ha superato il collaudo il 72,9% dei veicoli. Nel 2024 (finora) il 73.8%. Ha dovuto presentare una conferma di riparazione nel 2023 il 10,4% e nel 2024 il 10,6% delle vetture. È, infine, stato “direttamente” bocciato il 15,6% dei veicoli nel 2023 e il 16,7% nel 2024.
Direttive nazionali da seguire – «Ovviamente non tutti i bocciati finiscono sul carro attrezzi – fa notare il capo della Sezione della circolazione –. Quando i difetti non sono così gravi chiediamo all'utente di rivolgersi a determinati garagisti abilitati. In queste situazioni il conducente può ripartire con la raccomandazione di far riparare l'auto entro un certo lasso di tempo. Negli altri casi, nonostante la bocciatura, si può comunque rientrare al domicilio con il proprio veicolo. Blocchiamo l'auto solo quando è veramente necessario. Si parla di 3-4 casi al mese in media. Capiamo che questa misura può creare disagio, ma dobbiamo seguire direttive di sicurezza condivise a livello svizzero».