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CANTONEVotazioni federali, in Ticino tre "Sì" e un "No"

24.11.24 - 13:54
Il popolo non ha creduto nel potenziamento delle strade nazionali. Sì, invece, agli altri tre temi in votazione. Esito identico nei Grigioni
TiPress
Votazioni federali, in Ticino tre "Sì" e un "No"
Il popolo non ha creduto nel potenziamento delle strade nazionali. Sì, invece, agli altri tre temi in votazione. Esito identico nei Grigioni

BELLINZONA - Con la chiusura degli scrutini per i 106 comuni ticinesi, il nostro Cantone si pone in linea con quello che sembra voler essere l'esito di queste votazioni federali.

Un "No" - Il popolo ticinese chiamato a decidere sulle sorti del decreto federale relativo alla Fase di potenziamento 2023 delle strade nazionali, non ha creduto nelle possibilità offerte dall'ampliamento autostradale (con 55,97%) bocciandolo e dicendo quindi "No" ai sei progetti previsti per un costo totale di 4,9 miliardi di franchi.

Tre "Sì" - Il finanziamento uniforme delle prestazioni (EFAS) ha invece colto nel segno. La conferma dell'apprezzamento della modifica della LAMal è arrivata con la conquista del 50,52% dei votanti.

Anche i due temi legati al diritto di locazione e relativi alla sublocazione e alla disdetta per bisogno personale hanno trovato il favore dei votanti ticinesi che hanno approvato entrambe le modifiche rispettivamente con il 54,31% e 52,52% delle preferenze.

Tre "Sì" e un "No" anche nei Grigioni - Anche i grigionesi hanno approvato tre dei quattro oggetti sottoposti oggi a votazione federale. Il solo a essere stato bocciato - come in Ticino - è stato il decreto sull'ampliamento delle autostrade.

Per quest'ultimo nei Grigioni (101 municipi) i "No" hanno raggiunto il 57,3%. Il decreto non prevedeva opere in nessuno dei due cantoni.

Via libera anche qui, invece, agli altri tre oggetti. La modifica della legge federale sull'assicurazione malattie che introduce un finanziamento uniforme delle prestazioni sanitarie ha ottenuto il 59,6% nei Grigioni.

Per quel che concerne i due temi sul diritto di locazione, la sublocazione ha convinto le urne retiche (56,4%), così come la disdetta per bisogno personale (55,0%).

Le reazioni

«Limitare il frontalierato e l’immigrazione è ora un obbligo» - Tra le prime reazioni quella della Lega dei Ticinesi, che ha voluto esprimere la propria preoccupazione per la bocciatura della Fase di potenziamento 2023 delle strade nazionali.

«In votazione - segnalano -, non c’erano solo sei progetti, ma il futuro della rete autostradale, anche in Ticino». Il No odierno, secondo i leghisti, rischia concretamente di «affossare anche i futuri interventi nel nostro Cantone: come il collegamento A2-A13 (per buona pace del Locarnese) ed il potenziamento dell’autostrada Lugano-Mendrisio».

La Lega dei Ticinesi assicura di essere pronta a fare quanto in suo potere «affinché un simile scenario non si concretizzi». «La nostra rete autostradale è stata realizzata tra gli anni 60 ed 80 del secolo scorso. Ai tempi, la Svizzera aveva poco più di 5 milioni di abitanti. Oggi, a seguito dell’immigrazione incontrollata voluta dalla partitocrazia, ne ha 9. Ai quali si aggiungono i frontalieri. Il pacchetto in votazione era la logica conseguenza del rifiuto di limitare l’immigrazione e il frontalierato, disattendendo le decisioni popolari», conclude la Lega che si attende ora l’impegno di tutte le forze politiche per «sgravare la nostra rete viaria riducendo finalmente il frontalierato e l’immigrazione».

Regazzi: «Non capisco» - Il risultato ha lasciato interdetto il copresidente del comitato a favore dell'ampliamento, Fabio Regazzi (Centro) che, considerando il problema attualissimo del traffico e le ripercussioni di tutto questo sull'economia, ha commentato ammettendo una certa «fatica a capire perché questo non sia stato compreso».

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