In un incontro è stata anticipata la costituzione di un comitato che avrà lo scopo di cercare soluzioni per evitare la chiusura.
CARONA - Non solo le votazioni federali hanno contraddistinto questa domenica, 24 novembre. XCarona, in collaborazione con altre associazioni, ha organizzato oggi un incontro con la popolazione. L'obiettivo? Mandare un segnale al Municipio di Lugano: «La piscina di Carona deve restare aperta», viene spiegato in una nota.
La scelta dell'Esecutivo, dettata dai elevati costi di gestione e di manutenzione, è stata definita «scellerata» da parte dell’associazione. Nel frattempo è stata depositata anche una interpellanza.
Nel corso dell’incontro sono stati ripercorsi i passaggi più importanti, «dalle promesse non mantenute da parte di Lugano prima dell’aggregazione, fino alla decisione del Municipio dello scorso 17 ottobre che ne delibera la chiusura. Evidenziando, con fatti concreti, le gravi lacune dimostrate nella gestione del progetto. Che, ricordiamo, prevede la costruzione di 32 casette per un “Glamping” (campeggio glamour) da parte di un ente privato (TCS)», precisa il comitato.
Nelle scorse settimane diversi comuni ticinesi hanno annunciato importanti investimenti per rilanciare la propria piscina comunale (Chiasso, Tenero, Savosa-Massagno), «dimostrando quanto sia importante investire nei servizi pubblici, come piscine, centri sportivi, centri aggregativi e di svago».
«È incomprensibile che Lugano, la città più grande del Ticino e la nona più grande della Svizzera, non sia in grado di valorizzare un centro sportivo e ricreativo di notevole pregio».
Ma non è tutto. Nel corso dell’incontro è stato anticipato la futura costituzione di un comitato allargato che avrà lo scopo di cercare soluzioni concrete per evitare la chiusura della piscina. La popolazione è intenzionata a lanciare una raccolta fondi per contribuire ai costi di manutenzione.