Con l'ingegnere Luca Plozza sul luogo in cui lo scorso 21 giugno dal Riale Molera scese una tripla colata di detriti. Uccidendo tre persone.
LOSTALLO - Sta lavorando da mesi senza sosta. Luca Plozza, ingegnere dell'Ufficio grigionese foreste e pericoli naturali, ha il viso stanco mentre ci racconta l'incerto presente e l'ancora più nebuloso futuro di Sorte, frazione di Lostallo devastata dal nubifragio dello scorso 21 giugno.
Periodo intensissimo – «È stato un periodo complicato – spiega –. Mi è capitato di lavorare sette giorni su sette per diverse settimane. Davvero tantissime le cose a cui pensare».
In attesa di notizie – Una ventina di persone restano tuttora in attesa di notizie. Si ipotizza che per la primavera del 2025 potrebbe esserci una nuova carta dei pericoli. Solo a quel punto si potrà capire se e come tornare a vivere sul posto. Per un possibile, ma non scontato, ritorno alla normalità potrebbero passare anche due anni.
La lunga attesa – «Umanamente è una situazione logorante – ammette Plozza –. C'è chi ha avuto delle perdite di persone. Chi invece ha perso tutto quanto aveva in casa. Sono tutti coinvolti. Potete immaginarvi come queste persone stiano vivendo. Però gli sfollati hanno capito che questa attesa è necessaria. È per il loro bene. Per una questione di sicurezza. Dobbiamo aspettare che gli esperti abbiano definito cosa si può fare e cosa no. Bisogna prendere decisioni giuste».
Quelle ruspe al lavoro – Sul posto, tra centinaia di massi, si vedono ruspe e camion che stanno lavorando. «Sì, lavorano – spiega Plozza –. Ma non si sta ricostruendo nulla a Sorte al momento. Stiamo prelevando massi ciclopici per risistemare l'argine del fiume Moesa. A livello pianificatorio è tutto fermo».
Cosa è successo – L'ingegnere ci porta alcune decine di metri sopra il piccolo nucleo. Ora, grazie alle analisi degli specialisti, si può capire cosa è accaduto quella sera. Col riale Molera che si è ingrossato di acqua e detriti e che a un certo punto è fuoriuscito.
Le tre colate – «Ci sono state tre colate – sintetizza Plozza –. Due laterali e una centrale. Quella centrale, con materiale imponente, è quella che ha colpito le case ed è finita nella Moesa».