Marina Carobbio Guscetti: «Gode di buona salute e ottiene risultati», nonostante gli investimenti siano inferiori alla media svizzera
BELLINZONA - Anche per quest'anno la scuola ticinese è stata promossa. Secondo i dati presentati dell'edizione 2024 di "Scuola ticinese in cifre" il Ticino si conferma al primo posto in Svizzera per quota complessiva di attestati di maturità liceali e professionali ottenuti entri i 25 anni. Per la prima volta infatti è stata raggiunta la soglia del 90.3%, sempre più vicina al raggiungimento dell’obiettivo nazionale fissato al 95%. Con quota del 20,8%, il Ticino si piazza inoltre al secondo posto per il numero di diplomi conseguiti nelle università e nei politecnici svizzeri. Un dato importante, considerato che gli altri cantoni ottengono tassi compresi tra il 17.5% e il 7.2%
«Complessivamente - ha commentato la Consigliera di Stato Marina Carobbio Guscetti, Direttrice del DECS -, la scuola ticinese gode di buona salute e ottiene risultati finali ragguardevoli nel confronto nazionale. E questo, nonostante una limitata spesa pubblica per l’educazione, tra le più basse in Svizzera. Occorre continuare a progredire, perché fermarsi equivale a perdere terreno su un mondo che corre veloce e non aspetta nessuno».
Transizione dopo la scuola media - Non mancano però le criticità. In particolare, la transizione dopo la scuola media che si conferma essere uno snodo particolarmente difficoltoso del sistema, che necessita approfondimenti e misure sostanziali. Nell’anno scolastico 2022/2023, solo il 70% degli allievi che hanno iniziato la prima liceo sono stati promossi. Alla Scuola cantonale di commercio la selezione è stata ancora più massiccia: solo il 57% degli allievi di prima sono stati promossi. Sul fronte della formazione professionale, a fine 2021 in Ticino si registrava ancora il secondo peggiore tasso di scioglimento dei contratti di tirocinio a livello nazionale (36%).
Investimenti inferiori alla media svizzera - C'è poi il tema delle risorse finanziarie pro capite investite a favore dell’educazione, oggi chiaramente inferiori rispetto alla media svizzera. La spesa pubblica complessiva per l’educazione del Cantone Ticino rimane tuttora stabilmente di gran lunga tra le più contenute in Svizzera, sia rispetto alla spesa pubblica complessiva di Cantone e comuni (24%, 20° posto su 26 cantoni), sia rispetto al prodotto interno lordo cantonale (4%, 24° posto su 26 cantoni). L’importo medio pro capite destinato all’educazione delle giovani e dei giovani residenti in Ticino dai 4 ai 14 anni (14'900 franchi), ad esempio, è tra i più esigui a livello nazionale (24° posto su 26 cantoni). La Consigliera di Stato Carobbio Guscetti rileva che questa situazione è stata recentemente confermata anche da un’analisi comparativa indipendente della struttura delle spese del Cantone Ticino realizzata dall’ Institut de hautes études en administration publique (IDHEAP) di Losanna nel giugno 2023, che ha concluso che tra tutti i settori di spesa dello Stato, l’ambito della formazione è l’unico in cui la spesa per abitante in Ticino è inferiore alla media di quella degli altri Cantoni svizzeri (-9%).
La pedagogia speciale - Il volume di quest'anno presenta inoltre delle integrazioni. Sono state riportate le informazioni aggiornate relative a bambine, bambini, ragazze e ragazzi che grazie alla scuola possono beneficiare di misure di pedagogia speciale. Un grafico aiuta a comprendere quante allieve e allievi sono scolarizzati, in base all’ordine scolastico, in sezioni inclusive (ossia sezioni ordinarie in cui sono incluse o inclusi alcune o alcuni allievi con bisogni educativi particolari, con i necessari sostegni), sezioni a effettivo ridotto (ossia composte unicamente da allieve e allievi con bisogni educativi particolari) o in istituti privati per minorenni.