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«Noi a gennaio pensiamo già al Natale»

CANTONE«Noi a gennaio pensiamo già al Natale»

19.12.24 - 08:40
Biglietti di auguri e decorazioni. Ma anche biscotti, marmellate e vini. Ecco come nascono le creazioni natalizie della Fondazione Diamante.
Davide Giordano - Tio/20Minuti
«Noi a gennaio pensiamo già al Natale»
Biglietti di auguri e decorazioni. Ma anche biscotti, marmellate e vini. Ecco come nascono le creazioni natalizie della Fondazione Diamante.

BELLINZONA - Meno sei giorni a Natale. E alla Fondazione Diamante si lavora a pieno regime. L'obiettivo? Rendere le festività dei ticinesi più magiche che mai. 

È infatti dalle mani dei collaboratori della Fondazione, che presentano varie forme di disabilità, che nascono biglietti di auguri, calendari per il nuovo anno, addobbi e decorazioni artigianali, ma anche cesti natalizi con biscotti, marmellate, vini e condimenti.

E a mostrarci la perseveranza e la passione che si cela dietro queste creazioni sono i collaboratori del Laboratorio Appunti di Bellinzona, specializzato nel settore grafico e nelle realizzazioni artigianali.

Quando lo scarto diventa regalo - La 26enne Alexa Di Vittorio ci mostra ad esempio come, a partire dagli scarti generati dalla stamperia della Fondazione, ottiene dei fogli di carta riciclata. Quest'ultimi, spiega, «vengono poi utilizzati per realizzare segnalibri e agende o per decorare scatole portabottiglie per il vino».

Nel frattempo la 17enne Dana Da Costa si occupa di piegare i biglietti e abbinarli alle relative buste, mentre il 62enne Antonio Muzzopappa, attivo da ben 15 anni presso il Laboratorio, si dedica al taglio.

Dal disegno alla stampa - «Questi biglietti vengono creati sulla base di disegni fatti dagli utenti con l’acquerello o le matite colorate», precisa Francesca Spiegler, educatrice e grafica della Fondazione Diamante. «Una volta scelti i disegni da proporre, li digitalizziamo e li rielaboriamo al computer, infine impaginiamo e andiamo in stampa».

Ognuno, insomma, ha il suo ruolo. «Ci sono persone con autonomie molto diverse e il tipo di lavoro che svolgono viene adattato alle loro competenze», chiosa il responsabile Tiziano Conconi. Competenze, appunto, che i 458 collaboratori impiegati dalla fondazione sviluppano e perfezionano con il supporto di 100 operatori sociali. 

«Qualità in primis, il resto è un valore aggiunto» - «Molti di loro hanno una formazione in ambito sociale mirata all'accompagnamento di persone con disabilità, ma è di fondamentale importanza anche il ruolo ricoperto dai professionisti che hanno una formazione tecnica specifica al tipo di attività proposte nei nostri 13 laboratori». Già, perché «senza queste figure professionali non riusciremmo a proporre prodotti di alta qualità e concorrenziali a quelli di qualsiasi altra azienda», aggiunge Conconi. «Vogliamo infatti che i nostri prodotti siano attrattivi indipendentemente dal fatto che sono stati realizzati da persone con disabilità: questo aspetto deve rappresentare unicamente un valore aggiunto».

«A gennaio pensiamo già a Natale» - Dietro i prodotti natalizi della Fondazione, scopriamo, c’è inoltre il lavoro di un anno intero. «Si può dire che già tra un mese inizieremo a pensare al Natale 2025», ci dice il responsabile. «Riunire le idee, pensare ai prodotti e studiare come commercializzarli richiede molto tempo».

Ma come vengono utilizzati i ricavi generati dalla vendita dei prodotti, natalizi e non? «Le attività produttive dovrebbero sempre auto-finanziarsi, perciò tutti i materiali di produzione, i salari degli utenti e di parte del personale tecnico impiegato nelle nostre strutture sono pagati con i proventi delle vendite dei nostri prodotti e servizi», conclude Conconi.

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