Non sono bastati tre giorni di discussioni fiume: l’aula si esprimerà domani.
BELLINZONA - Niente da fare. Oltre 21 ore di dibattito complessivo non sono state sufficienti: il verdetto sul preventivo 2025 arriverà domani (a meno di ulteriori clamorosi ritardi).
Gli emendamenti - Un'ottantina gli emendamenti trattati nella seduta di oggi: tutti bocciati tranne due. È stato accolto quello tanto discusso presentato da Danilo Forini (PS) e Fiorenzo Dadò (Centro) contrario ai tagli sulla pedagogia speciale
«Rinunciate al taglio di due milioni di franchi» - L'atto parlamentare faceva propria la proposta del Governo di mettere a bilancio sei milioni di franchi invece di quattro (come proponeva la commissione della Gestione), portando il totale del finanziamento a 57 milioni. «I costi sono sorvegliati costantemente - ha spiegato la direttrice del DECS Marina Carobbio Guscetti - Termino l'intervento con una richiesta: rinunciate al taglio». Il documento è stato accolto con 50 voti a favore. Contrari i deputati del Plr, alcuni dell'Udc e della Lega.
In chiusura di seduta, con 53 voti è passato l'emendamento (quattro congiunti in uno) - presentato da Yannick Demaria (PS), Massimo Ay (Partito Comunista), Giulia Petralli (Verdi) con Claudio Isabella (Il Centro) ed MPS - in cui si chiedeva di abrogare la soppressione del sussidio cantonale per i docenti comunali di educazione fisica e musicale.
Le reazioni del PS - Parla di vittoria accolta con «grande soddisfazione» il PS. E ancora: «L’approvazione del nostro emendamento non è un traguardo, ma un punto di partenza: continueremo a vigilare affinché l’inclusione e il diritto all’educazione speciale non siano mai visti unicamente come un dato contabile, ma che si parta dalle persone e dai loro bisogni».
La GISO: «Ce l'abbiamo fatta!» - Soddisfatta la GISO per il respingimento del «taglio di 4.4 milioni sugli insegnanti di educazione musicale, di educazione fisica e sui docenti di appoggio (DAP)». E aggiunge: «L’emendamento, presentato da Yannick Demaria, rappresentante GISO in Gran Consiglio, e al sostegno di molti deputati di altri gruppi, si è fatto interprete del grido di allarme di parecchie associazioni, di genitori e insegnanti (tra cui la Conferenza cantonale dei genitori), di organizzazioni sindacali e giovanili, e, a livello istituzionale, della Conferenza dei direttori e delle direttrici degli Istituti scolastici comunali».