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LOCARNO«Beneficenza snobbata, così è frustrante stare alle bancarelle»

23.12.24 - 10:31
Lo sfogo di Elio Moro da anni attivo come volontario. «Mi ferisce l'indifferenza – spiega –. Alcuni passanti neanche mi guardano in faccia».
Foto Tio.ch
«Beneficenza snobbata, così è frustrante stare alle bancarelle»
Lo sfogo di Elio Moro da anni attivo come volontario. «Mi ferisce l'indifferenza – spiega –. Alcuni passanti neanche mi guardano in faccia».

LOCARNO - «Quello a cui sto assistendo negli ultimi dieci anni è pazzesco». Elio Moro è conosciuto da molti per essere iperattivo nel ramo delle associazioni benefiche. Il periodo pre natalizio per lui è un continuo passare da una località all'altra per promuovere le bancarelle dedicate a cause nobili. Raccogliere fondi per lui è una missione. «Ma – confessa – adesso sta diventando sempre più frustrante».

Un problema attuale – Il tema è di stretta attualità. Molte associazioni ticinesi lamentano un crollo delle donazioni. Georg von Schnurbein, professore di gestione delle fondazioni all'Università di Basilea, interpellato dall'Aargauer Zeitung, ha evidenziato come in generale gli svizzeri donino meno rispetto al passato. Spiegando come per le nuove generazioni sia importante conoscere lo scopo di una donazione più che conoscere chi è l'associazione che se ne occupa.

«Ci metto il tempo e la faccia» – «Io cerco sempre di pormi con la massima gentilezza – riprende Moro –. Ma tante volte vengo ignorato. Proprio non mi guardano neanche in faccia. O non mi ricambiano il saluto. Ma cosa costa semplicemente dire: "No, grazie. Buona giornata"? Raccolgo fondi per associazioni come Telethon o la Lega contro il cancro. Non sto giocando. Ci metto il tempo. Ci metto la faccia. Questa indifferenza mi ferisce».

«La gente è diventata diffidente» – Moro, personaggio poliedrico e sopra le righe, è uno dei volontari più attivi sotto le festività. «La gente è diventata diffidente. Non si avvicina nemmeno alla bancarella. Mi getta addosso un'ombra di sospetto che non credo di meritare. Forse influiscono anche le tante truffe che si sono ripetute negli ultimi anni in altri ambiti. C'è chi preventivamente teme di essere fregato».

«Mancano nuove leve» – Fare il volontario può trasformarsi in una via crucis infinita. È il lato triste di quella che dovrebbe essere una missione positiva. «E purtroppo così non incoraggiamo le nuove leve. Perché il grande problema non è solo che le donazioni sono in calo. Ma mancano anche i volontari. Ci sarebbe bisogno di forze nuove. Ma sono in pochi a mettersi in gioco e a sposare una causa. È una società sempre più individualista. Se il problema non ci tocca direttamente, allora non è nostro. Questo è il ragionamento che va per la maggiore».

Le scuse – E poi ci sono le scuse. Di ogni genere. «Spiego che non per forza bisogna acquistare e che si può fare anche un'offerta libera, un piccolo gesto. A quel punto c'è chi si allontana senza salutare. Oppure chi mi dice "un'altra volta". Oppure mi racconta di non avere soldi in cash».

L'altro lato della medaglia – C'è anche però chi fatica per davvero. Moro rievoca il caso di due anziane. «Si sono confidate con me. Mi hanno raccontato che sono tirate con la loro pensione. Che per loro gli aumenti della cassa malati non sono più sostenibili. Vorrebbero donare ma hanno un budget mensile limitato. In un Ticino che dona sempre meno c'è anche questo lato della medaglia».

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COMMENTI
 

Dylan Dog 6 min fa su tio
Siamo tutti tirati, anche il 5.- che resta nel borsello conta!

UnaVoceFuoriDalCoro 18 min fa su tio
Il segreto sta nel aderire a una o due associazioni benefiche che si preferisce, e donare anche poco, ma una somma sempre uguale e regolarmente se possibile.

Hannoveraner 47 min fa su tio
Se non hai soldi, come puoi fare beneficenza

Aaahhh 56 min fa su tio
Pure io guardo da lontano e poi eventualmente mi avvicino alla bancarella. Ci sono tizi che appena posi lo sguardo attaccano bottone e con estenuante insistenza non ti mollano finché non compri qualcosa

Mario Bianchi 1 ora fa su tio
Ultimamente sto approfondendo il tema della "meritocrazia", termine coniato da Michael Young, per indicare una forma di governo dispotica di estrema disuguaglianza economica e sociale nella quale lo status sociale viene determinato dal QI e dall'attitudine al lavoro. Al giorno d'oggi ci sono vari politici e varie imprese che parlano della meritocrazia in termini positivi, ma qual è il problema di fondo? Se uno nella vita riesce perché si impegna, per quale motivo dovremmo essere solidali nei confronti di chi è in difficoltà? Più approfondisco la tematica, più mi rendo conto di quanto il concetto della meritocrazia sia tossico, pericoloso e una scusa bella e buona per mentenere le diseguaglianze, facendo finta di valutare con criteri obiettivi gli individui (quando nella letteratura accademica si parla del mito dell'oggettività nell'ambito della valutazione). Molti inoltre non si rendono nemmeno conto che per avere successo nella vita bisogna avere anche una buona dose di fortuna e altri aspetti che dipendono solo in parte da noi. Credere che chi è povero ha scelto di esserlo e non ha fatto abbastanza per cambiare il suo status, è una delle credenze più pericolose in circolo nella nostra società. Con poi tutte le conseguenze del caso.

Rusky 57 min fa su tio
Risposta a Mario Bianchi
ottimo commento !

francox 43 min fa su tio
Risposta a Mario Bianchi
Molte ditte come [url rimossa] lo attuano da 25 anni. Triste, perchè diventa molto facilmente "socicrazia".

Sior 1 ora fa su tio
anche quando promuovono Natale 2 volte ti dicono di fare acquisti da migros coop di turno . Comprate da noi per donare ti dicono. Non sono di certo loro che donano. Si devono vergognare Piuttosto compro un vasetto di miele da un nostro produttore ma non vado a riempire le tasche dei super commercianti. !

adri57 29 min fa su tio
Risposta a Sior
Pienamente d’accordo sugli acquisti presso produttori locali. Mi pongo però il seguente quesito; visto che vi sono anche produttori di una certa importanza (formaggi, vini, miele ecc..), tutto a posto dal lato fiscale?

navy 1 ora fa su tio
L’indifferenza odierna conferma una empatia e più ancora un “certa” educazione. Senza fare volontariato è una realtà che cresce, ahimè, sempre più. Per quanto è del crollo delle donazioni che dire? Normale! Tanti, troppi lavorano (sempre che abbiano la fortuna di poterlo fare) per pagare affitto e cassa malati. Conseguentemente resta poco se non nulla da dare…. In economia in fase di implosione la nostra. Che che ne dicano i “grandi” economisti….

rosi 1 ora fa su tio
Purtroppo negli ultimi anni sono aumentate le richieste d'aiuto da parte delle tante Associazioni. Tramite posta ricevo in questo periodo dell'anno circa 40 richieste d'aiuto con allegati penne, biglietti e tanto altro. Come si fa ad aiutare tutti? Impossibile. Tramite sempre posta quanto spreco di carta, quanti soldi buttati al vento con questa continua richiesta d'aiuto? Ho scritto alle varie associazioni proponendo loro di fare una raccolta condivisa per poi dividere il ricavato tra le varie Associazioni. Nessuna risposta.

paolo Galbani 1 ora fa su tio
no soldi no beneficenza e così si schivano queste tipo di bancarelle per paura di cedere e poi rimanere senza soldi.

Rosso Blu 2 ore fa su tio
Purtroppo è una piaga che si allarga sempre di più. Beneficenza è diventato grazie ai continui aumenti sui vari fronti una nota fuori dal coro. Siamo anche una società egoista e menefreghista. Non da ultimo la maleducazione galoppa. Io nel mio piccolo faccio quello che posso.

Ginotto 2 ore fa su tio
Siamo in una discesa verticale in un baratro economico creato dall'incapacità o dalla mancanza di volontà di chi governa di proteggere realmente i cittadini. Quando i governi aumentano le tasse, abbassano i sussidi, tagliano i servizi pubblici essenziali e favoriscono politiche economiche che beneficiano solo le élite, la popolazione si ritrova a fare i conti con una diminuzione drastica del potere d'acquisto. I prezzi salgono, ma i salari restano fermi o addirittura calano, e la gente non ha più risorse per sostenere la propria vita quotidiana. La fiducia nelle istituzioni crolla, ma il governo, invece di correre ai ripari, continua a seguire politiche che sembrano più fatte per mantenere l’ordine esistente che per risolvere i problemi reali della gente. Le imprese chiudono, l'occupazione diminuisce, e la società si polarizza: da un lato c'è chi si arricchisce grazie a politiche favorevoli, dall'altro la massa che non riesce più a tirare avanti. L'effetto è devastante: le persone non solo riducono i consumi, ma anche la loro dignità, accontentandosi di sopravvivere mentre il sistema continua a funzionare per pochi privilegiati. In questa spirale, il governo non è più visto come un garante del benessere collettivo, ma come una macchina burocratica che risponde solo agli interessi dei potenti, alimentando così un circolo vizioso di impoverimento e sfiducia. Ma hey! Non spaventiamo le giovani generazioni....

Pignurit 2 ore fa su tio
Risposta a Ginotto
Hai detto tutto 👍👍

Cacos1 2 ore fa su tio
Risposta a Ginotto
Concordo al 100% hai fatto centro purtroppo e così

Nildo 1 ora fa su tio
Risposta a Ginotto
La verità purtroppo è quella da Lei descritta 🤔

Blobloblo 2 ore fa su tio
I soldi bisogna chiederli a chi ne ha…e c’è chi ne ha anche troppi!!!

cama70 2 ore fa su tio
1. la gente ha meno soldi (anche se spesso si spende per cose futili). 2. se dovessi fare beneficenza a tutte le associazioni che lo richiedono, dopo dovrei richiedere io la beneficienza....sono anni che dono a 4-5 associazioni e continuerò a donare a quelle

Mami1674@yahoo.it 2 ore fa su tio
da quando sono pensionata anche io ho dovuto eliminare quasi tutte le donazioni che facevo . se non ne hai non ne puoi dare

MarcN.7 2 ore fa su tio
É una conseguenza di questi tempi
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