Emergono nuovi dettagli dalle carte del provvedimento che ha portato alla destituzione di Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti.
LUGANO - Una situazione tossica e insostenibile, un Tribunale penale cantonale (Tpc) in cui vigeva «un clima insano» spezzato (almeno) in due dalle liti intestine.
È questo il ritratto che emerge dalle carte del provvedimento che ha portato alla destituzione dei giudici Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti, riportate nell'edizione di questo martedì mattina del Corriere del Ticino.
Nella situazione d'instabilità all'interno del TPC «risulta pacifico l'insorgere di liti e incomprensioni», così come uno spacco netto con «almeno due fazioni contrapposte a tutti i livelli».
Una dissonanza che non risparmia affatto i magistrati, anzi, questi infatti «si accusano [reciprocamente] di mancanza di rispetto e di collegialità ormai da tempo».
Si parla, come già nelle anticipazioni pubblicate lunedì dalla Rsi, di problematiche che metterebbero a rischio il funzionamento stesso del Tribunale.
Prendendo poi in causa i due giudici destituiti si parla di un modo d'agire definito «grave», di «uno stretto legame» e «un uso improprio» dei contatti con i media: «Un magistrato non può usare i media come mezzo per fare valere le proprie ragioni. Tantomeno come arma per colpire le istituzioni dello Stato che esso stesso rappresenta», riporta l'estratto.
Allo stesso Quadri viene poi imputata «una mentalità incompatibile con la professione di magistrato» così come «una pesante contaminazione del clima di lavoro».
A Verda Chiochetti si contesta invece «un'inaccettabile oltre che incomprensibile mancanza di fiducia nelle autorità preposte nello Stato» così come un agire che «senza alcuno scrupolo» ha «messo a repentaglio la stabilità e l'immagine del Tribunale».