Nell'atto inviato al Parlamento, il Governo non cambia linea.
BELLINZONA - Il Governo ha preso posizione sulla risoluzione del Gran Consiglio del 14 ottobre 2024 relativa alle riforme della Giustizia ticinese.
Nel documento trasmesso al Parlamento, il Consiglio di Stato ha confermato «la visione per la giustizia cantonale, che si traduce in 4 indirizzi strategici accompagnati dalle riforme già in atto in vari settori della giustizia». L’obiettivo è «perseguire una giustizia moderna ed efficiente, nella quale cittadine e cittadini ripongano fiducia. Un obiettivo che il Governo è convinto debba essere promosso in condivisione tra i tre poteri dello Stato».
Nel concreto si cita:
I 4 indirizzi strategici del Governo sono accompagnati «dalle riforme settoriali già in atto riportate con i relativi intendimenti nel documento trasmesso al Parlamento: riforma delle autorità di protezione, riforma della giustizia di pace, riforma dell’autorità del perseguimento penale cantonale (Ministero pubblico e Magistratura dei minorenni), riforma dell’autorità penale di prima istanza cantonale (Pretura penale e Tribunale penale cantonale), istituzione del coordinamento presso le preture, riforma della legge sugli onorari dei magistrati e riforma del settore della medicina legale».
La visione del Governo per la giustizia ticinese «non può comunque prescindere da una scelta ponderata di chi è chiamato a operare in qualità di magistrato presso le autorità giudiziarie, che sia popolare o ordinario, come pure delle collaboratrici e collaboratori giuridici e amministrativi di supporto. Da qui l’importanza sostanziale del processo di selezione dei magistrati di competenza del Parlamento quale autorità di nomina sancita dalla costituzione cantonale».
Il Consiglio di Stato, «evidenziando la soddisfazione per l’attenzione posta anche dal Parlamento sul funzionamento del Terzo potere dello Stato», ritiene che «solo con la condivisione tra i tre poteri dello Stato (legislativo, esecutivo e giudiziario) queste importanti e complesse riforme potranno trovare concretizzazione. Una condivisione che esige le necessarie tempistiche, ma con il risultato che troverà maggior solidità e consenso a beneficio della fiducia che le cittadine e i cittadini devono riporre nella giustizia».