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SVIZZERA / ITALIAArrestato in Svizzera uomo della mafia turca

07.01.25 - 12:17
Il 41enne, residente a Dietikon (ZH), è stato estradato in Italia. Era ricercato in ambito internazionale.
Polizia Stato (archivio)
Arrestato in Svizzera uomo della mafia turca
Il 41enne, residente a Dietikon (ZH), è stato estradato in Italia. Era ricercato in ambito internazionale.

CHIASSO / COMO - È stato rintracciato e catturato dalle autorità elvetiche un 41enne cittadino turco e residente in Svizzera a Dietikon (ZH). L’uomo, come riporta la questura lariana, è componente della mafia turca ed era ricercato in ambito internazionale. È stato quindi consegnato alla polizia di frontiera di Ponte Chiasso, in base a una misura cautelare in carcere emessa dal gip di Milano.

Organizzazione criminale transnazionale - La persona è risultata essere uno degli indagati della «vasta operazione antimafia condotta dalla mobile di Como e della Sisco di Milano», dove la misura cautelare «era stata definita al termine di un’articolata attività di indagine» e che vedeva il 41enne «parte attiva all’interno di un’organizzazione criminale transnazionale avente cellule localizzate nei maggiori paesi europei, in Turchia oltre che nell’area balcanica».

Dal traffico degli stupefacenti al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina - Il sodalizio criminale era dedito al traffico degli stupefacenti, al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al riciclaggio, i cui proventi venivano destinati per il finanziamento di una «banda armata diretta alla costituzione di un’associazione con finalità terroristiche e alla commissione di omicidi».

L'arresto di ottobre - L’operazione, come ricordato, era partita dall’arresto, nell’ottobre dello 2023, di tre cittadini turchi, tutti provenienti dalla Svizzera, da parte della squadra volante della questura comasca. Gli uomini nascondevano bordo di una Honda con targhe zurighesi due pistole, una “GLOCK” calibro 9 e una “SIG-SAUER” calibro 9 con i relativi caricatori riforniti, una confezione di ulteriori munizioni, un gilet antiproiettile e un quantitativo pari a quasi 70 grammi di marijuana. Si scoprì, in seguito, che il terzetto costituiva la scorta armata del presunto boss Baris Boyun.

L'inchiesta - L'ordinanza di misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Milano è rivolta a 19 soggetti turchi dimoranti in Svizzera, in Italia, in Germania e in Turchia, indagati, a vario titolo, per associazione per delinquere aggravata anche dalla transnazionalità, banda armata diretta a costituire un’associazione con finalità terroristiche e a commettere attentati terroristici, quindi detenzione e porto illegale di armi “micidiali” e di esplosivi, traffico internazionale di stupefacenti, omicidio e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Coinvolti centinaia di agenti - L'operazione ha coinvolto centinaia di poliziotti tra la Svizzera e l’Italia tra cui personale della Squadra Mobile di Como, del Servizio Centrale Operativo di Roma, della Sezione Investigativa S.C.O. di Milano e di Brescia, delle Squadre Mobili di Catania, Crotone, Verona, Viterbo, delle Unità Operative di Primo Intervento (U.O.P.I.), del Reparto Prevenzione Crimine “Lazio” e “Lombardia”, della Guardia di Finanza di Milano e Roma, delle unità cinofile di Roma, il l° reparto Volo di Roma e della Polizia Scientifica delle città interessate.


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