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CANTONE/CONFINEAlgerino espulso dall'Italia entra in Svizzera. «Quali controlli sono stati fatti?»

08.01.25 - 08:12
L'interrogazione di Stefano Tonini (Lega dei ticinesi) prende avvio da un recente fatto di cronaca accaduto a Como
Ti-Press
Fonte Stefano Tonini
Algerino espulso dall'Italia entra in Svizzera. «Quali controlli sono stati fatti?»
L'interrogazione di Stefano Tonini (Lega dei ticinesi) prende avvio da un recente fatto di cronaca accaduto a Como

BELLINZONA - Un'articolata interrogazione parlamentare di Stefano Tonini, deputato in Gran Consiglio e municipale a Chiasso, ritorna sul tema caldo dei richiedenti l'asilo e ha come presupposto di partenza un fatto di cronaca, risalente al 25 dicembre scorso.

A Natale infatti, a Como, la Polizia di Stato ha arrestato un cittadino algerino, richiedente l’asilo in Svizzera, accusato di furto aggravato e immigrazione clandestina. L’individuo, già noto alle autorità per precedenti reati, era soggetto a un ordine di espulsione emesso a Cagliari, con divieto di rientro in Italia per tre anni.

Nonostante ciò, era riuscito a entrare in Svizzera come richiedente l’asilo e successivamente era poi rientrato illegalmente in Italia, dove aveva commesso ulteriori reati.

«La presenza di un richiedente asilo con precedenti penali e soggetto a un divieto di rientro in Italia solleva interrogativi sulla procedura di accoglienza e controllo adottata dalla Segreteria di Stato della Migrazione (SEM) - scrivono Andrea Sanvido e Stefano Tonini, Gran Consiglieri Lega dei Ticinesi - La capacità di tale individuo di attraversare i confini senza impedimenti evidenzia possibili falle nei sistemi di monitoraggio e cooperazione tra le autorità svizzere e italiane».

Da tali premesse derivano le domande al Consiglio di Stato suddivise in diversi punti:

Verifica dei precedenti penali: Quali procedure sono attualmente in atto per verificare i precedenti penali dei richiedenti asilo al momento della loro registrazione in Svizzera? Come si è potuto accogliere un individuo con un divieto di rientro in Italia senza che ciò emergesse durante la procedura di asilo?

Cooperazione internazionale: In che modo la SEM collabora con le autorità dei Paesi limitrofi, in particolare l’Italia, per condividere informazioni sui richiedenti asilo con precedenti penali o soggetti a divieti di ingresso? Esistono accordi o protocolli specifici per garantire uno scambio efficace di tali informazioni?

Monitoraggio dei richiedenti asilo: Quali misure sono implementate per monitorare i movimenti dei richiedenti asilo all’interno e all’esterno della Svizzera, al fine di prevenire attraversamenti illegali dei confini e la commissione di reati in altri Paesi?

Valutazione delle procedure SEM: Alla luce di questo caso, il Consiglio Federale ritiene adeguate le attuali procedure della SEM nella gestione dei richiedenti asilo con precedenti penali? Sono previste revisioni o miglioramenti per evitare il ripetersi di situazioni simili?

Sicurezza interna: Quali misure aggiuntive intende adottare il Consiglio Federale per garantire che individui con precedenti penali o soggetti a divieti di ingresso in altri Paesi non possano abusare del sistema di asilo svizzero, compromettendo la sicurezza interna e le relazioni con i Paesi confinanti?

«L'episodio segnalato evidenzia potenziali criticità nella gestione dei richiedenti asilo e nella cooperazione transfrontaliera. È fondamentale garantire che il sistema di asilo svizzero sia protetto da abusi e che la sicurezza dei cittadini sia preservata attraverso procedure rigorose e una collaborazione efficace con le autorità dei Paesi limitrofi».

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