Soddisfatto il direttore del DFE Christian Vitta: «Bella boccata d'ossigeno per il preventivo 2025».
BELLINZONA - Da Berna giungono buone nuove per le casse del Canton Ticino. Dopo due anni di vacche magre, infatti, la Banca nazionale Svizzera (BNS) tornerà a ridistribuire parte dell'utile (quest'anno è stato di ottanta milardi) alla Confederazione e ai Cantoni, con questi ultimi che in totale riceveranno due miliardi.
«Un rallegrante sviluppo completamente inatteso solo un anno fa», come lo ha definito il presidente della Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle finanze (CDF) Ernst Stocker, che rappresenta una vera e propria manna caduta dal cielo per il nostro Cantone. Per fare un punto sulla situazione e per capire quanto dell'utile BNS verrà ridistribuito in Ticino abbiamo contattato il Direttore del Dipartimento delle finanze e dell'economia (DFE) Christian Vitta.
La BNS è tornata a fare utile e tornerà a ridistribuirne una parte a Confederazione e Cantoni. Come ha preso questa notizia? Se l'aspettava?
«È certamente una notizia positiva per gli enti pubblici (Cantoni e Confederazione) in un periodo dove le finanze pubbliche sono sotto pressione. Negli ultimi giorni erano apparsi degli articoli che ipotizzavano una possibile distribuzione e quindi lasciavano aperta una certa speranza di poter incassare qualche cosa».
A preventivo non avevate previsto nulla: questa entrata "straordinaria" rappresenta quindi un bell'aiuto per le casse cantonali. A quanto pensa possa ammontare?
«Si può stimare un importo attorno agli 80 milioni di franchi che rappresenta una bella boccata di ossigeno per un preventivo 2025 che stima una perdita di poco inferiore ai 100 milioni di franchi. Queste entrate, come quelle di natura fiscale, per legge non possono però essere vincolate. Servono per far fronte agli impegni che il Cantone ha preso nell’ambito del preventivo e per le spese straordinarie a cui è confrontato, come ad esempio gli oneri per la ricostruzione in Vallemaggia».
Quest'anno scade la convenzione per il periodo 2020-2025 tra BNS e il Dipartimento federale delle finanze (DFF). In ottica del rinnovo quali fattori auspica vengano maggiormente tenuti in considerazione?
«Sicuramente un sistema che permetta una maggiorare stabilità degli introiti destinati agli enti pubblici. La forte volatilità registrata in questi ultimi anni non aiuta a pianificare a livello finanziario. Ricordo che nel 2022 avevamo incassato poco più di 160 milioni di franchi, nel 2023 e 2024 eravamo scesi a zero, mentre quest'anno si ritorna a ricevere circa 80 milioni di franchi. Per il prossimo anno non è possibile prevedere se si vi saranno o meno questi introiti».