Alla corte del Tribunale federale si sono rivolti sia i giudici Quadri e Verda Chiocchetti sia la funzionaria presunta vittima di mobbing
BELLINZONA - Non sono solo i ricorsi inoltrati dai giudici destituiti del Tribunale penale cantonale (Tpc) a essere finiti sotto esame da parte del Tribunale federale. Anche la funzionaria presunta vittima di mobbing si è rivolta alla corte.
Stando a quanto riportato dalla Regione, a Losanna Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti hanno inoltrato ricorsi riguardanti la ricusazione chiesta dai due dell'intero Consiglio della magistratura - che un paio di mesi fa li ha licenziati in tronco - e una querela per reati contro l'onore sporta nei confronti degli allora colleghi del Tribunale penale, ossia il presidente dimissionario Mauro Ermani, il vice Marco Villa e Amos Pagnamenta.
A Mon Repos si è rivolta, tramite l'avvocato Andrea Bersani, anche la segretaria del Tpc che avrebbe subìto mobbing e che ha innescato il cosiddetto "caos al Tribunale penale cantonale". Una mossa fatta dopo la vana richiesta di poter visionare l'incartamento sulla base del quale la Commissione amministrativa del Tribunale d'appello - presieduta dal giudice Giovan Maria Tattarletti - ha affermato di non aver ravvisato «la presenza di una situazione di mobbing, ovvero di atti di persecuzione psicologica perpetrati sistematicamente e per lungo tempo».
Una conclusione che non ha convinto e non convince la segretaria e il suo legale. La donna, in precedenza, si era rivolta anche alla Sezione risorse umane dell'Amministrazione cantonale. Il diniego è stato quindi impugnato davanti alla Commissione di ricorso sulla magistratura.