Un ruolo, nella conciliabilità tra lavoro e famiglia, lo hanno quelle strutture che accolgono i nostri figli. La scelta non è così scontata.
BELLINZONA - La conciliabilità lavoro-famiglia è una sfida che interessa sempre più genitori. Molti credono però che quando i figli andranno all'asilo, sarà più semplice, peccato che gli orari spesso risultino incompatibili con i piani lavorativi di molti.
A quel punto, o si torna a cercare una baby sitter o una mamma diurna o, se non ci sono nonni a disposizione, una soluzione può essere il dopo scuola.
I numeri - Quante sono le strutture cui potersi rivolgere? Lo abbiamo chiesto a Marco Galli, a capo dell'Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani.
«Il Cantone può offrire una rete di ben 40 centri extrascolastici autorizzati, con 1'469 posti autorizzati e 414 ulteriori posti durante il pranzo (stato a febbraio 2025) e che vedono una partecipazione annua di oltre 5’370 bambini (dato di consuntivo 2023). Tali centri sono accessibili a costi calmierati grazie agli importanti sussidi comunali e agli aiuti soggettivi, finanziati da Cantone e aziende a seguito della Riforma fiscale e sociale», spiega.
Un'offerta sufficiente? Per Galli servono «soluzioni che coprano tutto l’arco della giornata, tutto l’anno, comprese le vacanze scolastiche. In tal senso l’offerta di centri extrascolastici di associazioni private/fondazioni senza scopo di lucro o di enti pubblici sta acquisendo sempre più importanza nel nostro cantone».
Quanto spende il Ticino - Il Cantone nel 2024 ha erogato 32,1 milioni in sostegni economici per doposcuola, micronidi e centri extrascolastici, e 9,2 milioni di sostegno a oltre 9’500 famiglie per la riduzione della retta a loro carico.
Sono stati estesi anche i criteri che permettono alle strutture di avere dei sussidi.
«Preferisco un contesto con doposcuola» - Ma come avviene la selezione dell'asilo, in soldoni? «L'ho scelto in funzione del doposcuola», ci racconta R*, mamma di due bambini di cinque e tre anni.
«Io e mio marito lavoriamo e l'orario canonico degli asili è troppo ridotto. Abbiamo scelto una struttura con un doposcuola integrato, anche se più lontana, in modo che nostro figlio non debba spostarsi, prendere un pulmino e cambiare compagni».
Più che decidere tra privato e pubblico, si è valutata la flessibilità. E alla tata è stato preferito «un contesto maggiormente regolamentato, con persone formate e poco turnover, per far sì che abbiano a che fare sempre con gli stessi volti».
Tralasciando le questioni educative, vi è anche il problema disponibilità. «Non è semplice trovare una baby sitter che stabilmente copra quelle precise ore in tutto l'arco della settima».
La scuola privata senza doposcuola... «non funziona» - Gli orari, insomma, sono il criterio principale. Ne sa qualcosa la scuola Stenier di Origlio, che ha visto diminuire le iscrizioni proprio perché la campanella suona alle 16, anziché alle 17 o dopo, come necessiterebbero in molti.
«Ci siamo resi conto che la nostra offerta è attualmente limitata rispetto alla richiesta», ammette Alessandra Pilloni del segretariato. «La nostra scuola viene scelta per l’approccio dei nostri insegnanti e l’attenzione ai ritmi e ai tempi dei bambini e delle famiglie. Ciò nonostante pecca della carenza di un’adeguata offerta extra scolastica», aggiunge con molta onestà. Gli iscritti sono al momento trenta.
Manca il villaggio, lo ricrea la scuola - La My School di Castel San Pietro, con una sede anche a Lugano, è nata per venire incontro alle esigenze delle famiglie», spiega Valentina Impedovo, direttrice del servizio extrascolastico. Qui si cerca di abbracciare un concetto più ampio, quello del sostegno ai genitori, offerto ricreando quella sorta di villaggio che nella società odierna sovente viene a mancare.
«Molti, sempre più spesso, non possono più contare su una rete familiare. Hanno bisogno di ricrearne una propria, coinvolgendo necessariamente servizi esterni. Noi possiamo accogliere un bambino a partire dai primi mesi di vita e accompagnarlo nel suo percorso di crescita fino alla conclusione della scuola primaria e poi, perché no, accoglierlo per stage e attività di tirocinio. In questo percorso, accogliamo l'intera famiglia, garantendo spazi e tempi di ascolto, di confronto e di riscontro». «Attualmente accogliamo 66 bambini nella scuola dell'infanzia e 72 nella scuola primaria. Durante le vacanze cantonali, il periodo estivo e il post scuola accogliamo anche bambini esterni a My School Ticino».
Una trentina di bambini anche tra Natale e Capodanno - Altro esempio virtuoso è quello del Centro Polo Sud, struttura privata sussidiata pubblicamente, che accoglie bambini e ragazzi non solo del Bellinzonese, prima e dopo l'orario scolastico, dalle 6.30 alle 19, per la pausa pranzo e durante le vacanze.
«Avevamo una trentina di bambini durante i giorni a cavallo tra Natale e Capodanno: non sono tanti rispetto ai 200 che vediamo d'estate, ma vuol dire che questi genitori hanno avuto bisogno di un aiuto anche in quei giorni», spiega il responsabile Matteo Cheda, che vede un aumento della partecipazione dei piccoli dai 3-4 anni.
«Il nostro servizio non ha liste d'attesa, prendiamo tutti coloro che ne fanno richiesta, mentre non è così dappertutto». La fascia d'età più presente? «Quella dei bambini fra i 5 e gli 8 anni».
*nomi noti alla redazione