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In tuta al colloquio (e al lavoro): «I giovani devono capire che non va bene»

Fenomeno tanto comune da essere definito «preoccupante» dai reclutatori. Ma perché non è opportuno? Ce lo siamo fatti spiegare.
In tuta al colloquio (e al lavoro): «I giovani devono capire che non va bene»
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In tuta al colloquio (e al lavoro): «I giovani devono capire che non va bene»
Fenomeno tanto comune da essere definito «preoccupante» dai reclutatori. Ma perché non è opportuno? Ce lo siamo fatti spiegare.

LUGANO - Presentarsi al colloquio di lavoro, magari il primo della tua vita in tuta. Non è il raro gesto di un giovinastro sciatto, ma un fenomeno sempre più diffuso e non solo fra gli adolescenti.

A riferirne a 20 Minuten è la start-up zurighese Career Fairy che si occupa di “piazzare” diplomandi e diplomati dei politecnici a grandi aziende come Google. A presentarsi in “training” davanti ai reclutatori sarebbero stati talmente tanti che il fenomeno è stato definito addirittura «preoccupante».

«Si dice tanto che l'abito non fa il monaco, ma sul lavoro è così», ci conferma Sara Rossini direttrice fill-up, «per le aziende presentarsi in tuta a colloquio, o anche al lavoro è una chiara mancanza di rispetto. Il motivo è semplice: la tuta, per quanto sia costosa o all'ultimo grido, è un capo associato al tempo libero. Indossarlo anche in ufficio significa dimostrare ai propri superiori di non aver capito che ci si trova in un luogo diverso. Se poi si parla di lavori di cantiere, laboratorio od officina l'abbigliamento diventa anche garanzia di sicurezza per la persona. Una tuta può prendere fuoco, lacerarsi, eccetera...».

L'abbigliamento adeguato dei più giovani è sempre stato oggetto di discussione...
«Ai miei tempi anche i jeans erano visti male, col tempo però sono stati sdoganati, diciamo, anche perché venivano indossati in maniera più trasversale nella vita di tutti i giorni».

Da ragazze e ragazzi la tuta viene indossata in maniera costante anche lungo tutto l'arco del loro percorso scolastico, il suo abbandono è quindi un po' come un “rito di passaggio” all'età adulta e delle responsabilità?
«In un certo senso sì, perché nel mondo del lavoro vigono regole diverse e diversi modi di porsi e comportarsi. Ci si aspetta che il mondo del lavoro si adatti ai giovani, quando in realtà dev'essere il contrario».

In questo senso le aziende, ma anche la scuola o le famiglie che ruolo dovrebbero avere?
«Quello che noi adulti dobbiamo fare, dovrebbe farlo la scuola e anche le aziende è fornire gli strumenti necessari alle ragazze e ai ragazzi per capire quale sia l'abbigliamento consono. Se siete genitori magari portateli con voi in un giro in città, andate nei negozi nei servizi, e chiedete loro: “Come si vestono quelli che lavorano qui?”. Se siete invece dei responsabili d'azienda fornite tutte le informazioni necessarie il primo giorno, lo dico per esperienza: non aspettatevi che sappiano già queste cose, perché non è così».


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COMMENTI
 

Svizzera-italiana 8 ore fa su tio
Durante la formazione che gli stavo facendo uno stava seguendo e rilanciando su un’asta di ricardo.ch o simili…

Kelt 8 ore fa su tio
Mi pare si continui a far finta di non capire. Il problema è l'atteggiamento, la scarsa preparazione, il linguaggio sgrammaticato l'incredibile superficialità e la svogliatezza. Si tira in ballo l'abbigliamento per non farli rimanere male. State tranquilli che se mi si presenta in tuta un genio, con il CV da genio e l'attitudine da genio lo assumo e poi gli parlo... Ai ragazzi dico dovete studiare ed impegnarvi di più. Così non basta; è sotto gli occhi di tutti.

franco1951 8 ore fa su tio
insomma, l'abito fa ancora il monaco.

littli 9 ore fa su tio
Sinceramente io mi vesto come voglio e non bado alle critiche degli altri. Metto felpe da uomo, scarpe da uomo . felpe con un unico tema ossia il lupo . Lavoro da 40 anni in un ufficio e non ho quasi mai messo la gonna anche quando me la chiedevano.

Pippopeppo 9 ore fa su tio
non voglio fare il moralista, ma se mi serve una persona e mi si presenta al collocquio, o in tuta o tatuato come un'album oppure con una bronzina o nel naso o in un orecchio non lo assumo. indipendentemente dalle capacità, dalla nazionalità, dal colore ecc. davanti ai terzi serve un minimo di decore.

CJ 9 ore fa su tio
ma i genitori dove sono ? unica domanda da porsi ..... i giovani sono lo specchio della società in cui viviamo ....

AlfaAlfa 9 ore fa su tio
Mancanza di rispetto è anche presentarsi in tuta ad un colloquio di lavoro, ma dipende.. Questo già di per sé potrebbe essere un segno che mostra la tendenza a “lasciarsi andare”. Ma dipende però dal tipo di colloquio di lavoro. Nelle high tech companies USA, per esempio, i tecnici ed impiegati “dietro le quinte” quindi non “al fronte”, arrivano anche in shorts e maglietta. Quindi, dipende…

Keles 10 ore fa su tio
Si è giusta la parvenza perché siamo in una società dove bisogna apparire più che essere. Però un bravo professionista dovrebbe essere in grado di capire le qualità professionali in base a tante " cose" di una persona che si presenta ad un colloquio ed eventualmente dare nozioni di crescita per far capire ai nuovi ragazzi che purtroppo bisogna anche apparire nel mondo del lavoro, quindi di presentarsi in maniera più formale.

Rigel 5 ore fa su tio
Risposta a Keles
Non tocca al futuro datore di lavoro dirti come ci si presenta ad un colloquio, sei tu che ti devi preparare al meglio. E al di là del discorso sull'essere e apparire, durante un colloquio anche di un ora il tuo "essere" emerge poco, devi apparire x essere sceltobtra tanti.

Romoletto 11 ore fa su tio
Che dire allora dei ragazzi ad un colloquio tatuati come una cartina geografica ? Con orecchini ?

Raptus 11 ore fa su tio
....selezione naturale ......

Rigel 12 ore fa su tio
Ragazzi, anche mio figlio 26enne andrebbe in tuta dappertutto, ma mai si sognerebbe di presentarsi così ad un primo colloquio di lavoro! È la prima volta che vi vedono e chi avete di fronte vi deve giudicare dal vostro curriculum ma anche dal vostro atteggiamento. Devono sceglierne uno fra decine. Ci sono delle regole non scritte che, a seconda se vengono rispettate o meno, dicono molto di voi al primo impatto. Volete essere scelti nella massa? Volete fare una buona impressione? Allora adeguatevi a quello che la società si aspetta da voi. Avrete tutto il tempo dopo di far capire quello che valete indipendentemente dal vostro abbigliamento, dal vostro modo di parlare (altra nota dolente), dal vostro modo di atteggiarvi. Presentarsi in tuta al primo colloquio di lavoro è un po' come dare del tu al capo. Non si fa al primo colloquio, è un "privilegio" che bisogna guadagnarsi.

Massimo71 12 ore fa su tio
L'abito fa' il monaco....! è inuile fare i moralisti e dire che non è cosi. Vorrei vedere se andando in uno sportello bancario ed il funzionario si presenta in tuta che reazione si avrebbe......quantomeno la sensazione di poca serietà. Detto questo ne abbiamo avuto l'esempio qualche giorno fà quando Trump, senza tanti giri di parole, ha ironizzato sull'abbigliamento di Zelensky ricevuto all'interno di un luogo dove si dedcidono le sorti del mondo

Keles 10 ore fa su tio
Risposta a Massimo71
Quant'è persone dietro una giacca e una cravatta sono serie?

Stilton 12 ore fa su tio
Osservando il piazzale di un’azienda, si può già intuire se all`interno i collaboratori sono rispettosi e diligenti, o semplicemente trasandati.

Marecalmo 12 ore fa su tio
Lavoro con gli apprendisti, e parzialmente mi occupo anche della loro formazione. Le regole di abbigliamento fanno parte della formazione stessa, quindi se il primo giorno di corsi interaziendali si presentano in tuta, gli viene spiegato che questo abbigliamento non è accettato. Se ricapita, vengono mandati a casa a cambiarsi. In ufficio vale la stessa cosa... ti presenti in tuta? Torni a casa e ti cambi, il tempo ce lo metti tu...

littli 9 ore fa su tio
Risposta a Marecalmo
Io lavoro in ufficio mai successo che dovuto cambiarmi. Di solito metto jeans, t-shirt o felpa da uomo, sandali o scarpe da uomo (Nb piedino di fata no. 42) . Mai avuto problemi.

Geremia 12 ore fa su tio
Se deve andare a scuola o al lavoro mio figlio in tuta non esce di casa.

Stilton 11 ore fa su tio
Risposta a Geremia
Il problema è che la persona che tiene al decoro, viene lentamente emarginata e a volte anche incolpata delle frustrazioni dei nullafacenti. Purtroppo questa è realtà non solo nelle scuole, ma anche nelle aziende

Geremia 12 ore fa su tio
Fossi un datore di lavoro uno in tuta non lo assumo. La tuta/training va per lo sport o a casa o per il tempo libero. Anche a scuola è inaccettabile.

TheOsage 10 ore fa su tio
Risposta a Geremia
Quindi se uno ti arriva con in tutti e tutti 6 in pagella non lo assumi, mentre assumi uno che arriva con la cravatta e tutti 4 in pagella? Per questo in Ticino abbiamo problemi, per questi ragionamenti come il suo.

CJ 9 ore fa su tio
Risposta a TheOsage
tranquillo quello che si presenta in traning non è un genio ....

Geremia 9 ore fa su tio
Risposta a CJ
Esatto

prophet 12 ore fa su tio
già a scuola dovrebbero vietare certe tenute, non dico sia necessario la "divisa scolastica" ma un minimo di presenza.

Rigel 12 ore fa su tio
Risposta a prophet
Nella scuola media che frequentava mia figlia, per esempio, ogni docente aveva una maglietta maniche lunghe nel cassetto. Se si presentava una ragazza con la pancia fuori o un ragazzi con le braghe calate, dava loro questa maglietta da annodarsi in vita. Piano piano l'hanno capita!

Rosso Blu 13 ore fa su tio
Tutto è cambiato ed effettivamente per un colloquio un certo abbigliamento sa da mettere. Però secondo me sono altri i fattori da considerare e non l'abito. Puntualità, pulito, educato e contatto visivo.

Phenix 13 ore fa su tio
Non condivido. Non puoi valutare una persona in base al training o meno. Spesso la gente indossa una cravatta o una giacca e sta malissimo, nessuna eleganza, solo un „costume“. Poi il discorso sulla sicurezza è ridicolo, se fai un lavoro pericoloso ti danno la divisa e i dispositivi di protezione adeguati. Solo questione di tempo, i problemi anche per i giovanissimi sono ben altri…

Romoletto 13 ore fa su tio
Un giorno mi presentai ad un colloquio per venditore porta porta di aspirapolvere in jeans Armani quando in Ticino manco sapevano chi fosse camicia Oxford e Inglesine ai piedi casual si ma elegante,il tipo del colloquio uno Svizzero Tedesco mi caccio’ in malo modo.non aveva la chiave di lettura giusta l’abito non fa il monaco dicevano i nostri nonni.

Kelt 13 ore fa su tio
Risposta a Romoletto
A parte che sentire che i vestiti dicano chi sei mi mette i brividi. Comunque, credo sia ora di fare il punto. C'è un modo di porsi, un'impreparazione imbarazzante, un linguaggio stentato, scarsa reattività e un atteggiamento che comunica ben più dei vestiti. I datori di lavoro usano il look come scusa per essere più delicati. Aprite gli occhi ragazzi...

Romoletto 12 ore fa su tio
Risposta a Kelt
Certo che sì,ma il buon Romiti la pensava diversamente e si che la sapeva lunga.

Kelt 12 ore fa su tio
Risposta a Romoletto
E infatti probabilmente con la giacca e la cravatta ci andava anche a dormire.

rrs 13 ore fa su tio
Quanti vecchi bakketton1, dato che con le c non è “consono” per tio

gmogi 13 ore fa su tio
Mia madre si “permetteva” di dirmi se andavo bene o no vestito in un determinato modo per delle occasioni importanti ( e io oggi pensandoci ne sono felice)

Romoletto 13 ore fa su tio
Vorrei regalarmi una tuta per girare comodo ma costano un botto e spero che sia un prossimo regalo di Natale da parte di qualcuno,il fatto è come si indossa il capo di abbigliamento oggi come oggi .poi per il colloquio io non manderei mai mio figlio in tuta..

gadoal 13 ore fa su tio
Non ho capito la frase sull'essere albanese... A parte questo, penso che dipenda molto dal settore ma non ho niente contro il vestirsi come si vuole, sempre nel limite della decenza. Meglio essere curati e puliti giornalmente seppure con look casual, piuttosto che essere impeccabili ma maleodoranti. La convivenza e la pace in ufficio o sul lavoro dipende anche da questo, assieme ad un comportamento adeguato.

Kelt 13 ore fa su tio
L'impressione è che questa generazione, preparata sommariamente, svogliata e francamente superficiale, cresciuta con genitori che danno la colpa a chiunque invece di dire ai figli che sono pigri, pensi che le sia concesso tutto. Ora cominciano ad affacciarsi sul mondo del lavoro e scoprono che il mondo non gli dice sempre sì come invece hanno fatto i loro genitori. Niente paura comunque. In due-tre anni impareranno come gira il mondo e si rimboccheranno le maniche. Almeno spero...

Privato Pinco 13 ore fa su tio
Abitudini importate che arrivano da persone non originarie del Ticino
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