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LUGANO

L’evento Luxury al LAC e quelle «fatture non pagate»

Interrogazione leghista rivolta al Municipio. L'evento è andato in scena a fine novembre: «Risultano non saldati oltre 30'000 franchi»
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L’evento Luxury al LAC e quelle «fatture non pagate»
Interrogazione leghista rivolta al Municipio. L'evento è andato in scena a fine novembre: «Risultano non saldati oltre 30'000 franchi»

LUGANO - Monili, pietre preziose, espositori (provenienti in gran parte dall’Italia) e parecchi visitatori. A fine novembre, al LAC, è andato in scena un evento di «alta gioielleria».

«Fatture insolute» - Però, in questo caso, secondo alcuni consiglieri leghisti del Comune di Lugano, vien proprio da dire che non è oro quello che luccica. Gian Maria Bianchetti, Mauro Gaggini, Lucia Minotti e Christian Tresoldi hanno chiesto diverse delucidazioni al Municipio, accusando gli organizzatori di «aver salpato velocemente le ancore, lasciando insolute le fatture emesse per un valore di 30’000 franchi». Il titolo scelto dell'atto è emblematico: “Evento truffaldino evitabile al LAC?”

Un passo indietro - L’evento in questione, «denominato Luxury Lugano», è andato in scena nel weekend del 22-24 novembre 2024, «organizzato al LAC, con il beneplacito della responsabile degli eventi». L’iniziativa è stata messa in campo da una società britannica, e dalla sua titolare, cittadina italiana residente «a quanto sembra», in provincia di Varese.

Le giovani hostess e il catering - Oltre al supporto logistico «che il LAC ha fornito e messo a disposizione», vi è stato pure «l’importante e indispensabile intervento di una società locale di catering e di altre persone fisiche». Soggetti, questi, che hanno fornito «il loro puntuale accurato servizio di food & beverage e di accoglienza ospiti, con la messa a disposizione dell’organizzazione di questo evento giovani hostess, in particolare delle studentesse, impiegate per l’occasione».

«Le 12 domande» - Al termine dell’esposizione, scrivono i firmatari del documento, gli organizzatori hanno «salpato velocemente le ancore, lasciando insolute tutte le fatture emesse per l’evento in questione». Si tratta, in totale, di oltre 30’000 franchi, di cui 9’000 destinati al LAC, 20’000 a una società di catering e 2’500 alle cinque studentesse». Da qui, i firmatari pongono 12 domande Al municipio. Si chiedono delucidazioni sulle «informazioni e sui requisiti» in possesso del LAC, se «è stata intrapresa un'azione giudiziaria», quali «precauzioni o garanzie vengono di regola poste». Infine, si domanda quali misure saranno adottate «per combattere questi comportamenti truffaldini».

A margine, i tentativi della redazione di entrare in contatto con l'organizzatrice dell'evento e col suo PR Manager per avere delucidazioni riguardo a questa vicenda sono al momento risultati vani.

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