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Traffico insostenibile, polemiche e "bollini rossi" nell'uovo di Pasqua

Il Passo del San Gottardo aperto tutto l'anno, il pedaggio, le prenotazioni. Tante proposte e una soluzione che non si trova
BRK News / TCS
Traffico insostenibile, polemiche e "bollini rossi" nell'uovo di Pasqua
Il Passo del San Gottardo aperto tutto l'anno, il pedaggio, le prenotazioni. Tante proposte e una soluzione che non si trova

Tenere aperto il Passo del San Gottardo per dodici mesi su dodici? La proposta, lanciata oggi da una sostanziosa fetta del Consiglio nazionale - sono infatti una sessantina i deputati che l'hanno fatta propria - dalle colonne della stampa domenicale d'oltralpe, è l'ultima nell'ordine ad aggiungersi a un tavolo ricco di spunti per sgravare l'asse autostradale nord-sud dai sempre più frequenti ingorghi. Spunti che non fanno mai l'unanimità.

Su quel medesimo tavolo, negli ultimi anni avevano infatti già trovato posto le idee di un sistema di prenotazione per l'attraversamento del tunnel del San Gottardo, così come quella di far pagare un pedaggio o ancora l'introduzione di una corsia preferenziale (presentata con un postulato dal consigliere agli Stati del Centro, Fabio Regazzi) riservata alle auto immatricolate in Ticino e nel canton Uri. Tutte idee figlie di quelle polemiche che, anno dopo anno, si ripresentano puntualmente all'interno dell'uovo di Pasqua.

I bollini rossi nell'uovo di Pasqua
E così è stato anche quest'anno, con i primi ineluttabili bollini rossi del traffico - soprattutto in direzione sud - che sono ormai in agguato dietro l'angolo, con l'arrivo delle festività pasquali. Le previsioni del TCS lo confermano: bollino rosso per otto giorni consecutivi, dal 16 al 23 di aprile, per quanto riguarda il traffico che da oltre San Gottardo giunge verso il Ticino. Mentre nella direzione opposta, la fase calda riguarda il rientro nei giorni successivi (bollino arancione per il 24 aprile e rosso dal 25 al 27). Un copione che ormai conosciamo bene.

Le ore di code al San Gottardo, complessivamente, sono triplicate tra il 2012 e il 2022. Da 600 ore a 1'800 in dieci anni. Il raddoppio della galleria non sarà realtà prima del 2035.

E Berna cosa dice?
La proposta lanciata oggi, in soldoni, costerebbe secondo l'USTRA circa 300 milioni di franchi. E si è già levata la voce di Pro Alps a sottolinearne le criticità in termini sia di strutture che costituzionalità. In merito alle proposte precedenti, il Consiglio federale si era già messo di traverso. Se l'idea di un sistema basato sugli slot, nel concetto, potrebbe anche funzionare, a complicarne l'attuazione pratica è la necessità di predisporre le aree d'attesa necessarie.

La bocciatura del balzello era invece stata motivata dal fatto che implementare una tassa di questo genere avrebbe di fatto isolato e marginalizzato il Ticino rispetto al resto della Confederazione. In altre parole, il nostro cantone non sarebbe più accessibile liberamente come lo sono gli altri. Quindi un duplice problema: per il turismo e per la coesione nazionale. Una posizione, quest'ultima, a suo tempo espressa, interpellando Berna, anche dal consigliere nazionale Lorenzo Quadri. Un pedaggio «renderebbe il Ticino meno svizzero».

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