
Pienone ieri sera al Palazzo dei Congressi per Gigi d'Alessio. Il concerto si è trasformato in una grande festa.
LUGANO - Il ciclone Gigi d’Alessio si è abbattuto ieri sera al Palazzo dei Congressi. Andare ai suoi concerti è come prendere parte a una grande festa. Merito di un repertorio trentennale fatto di hits molto popolari e di un pubblico che non gli risparmia affetto. È stato così anche a Lugano: due ore di musica e tifo da stadio, con i fans deliranti a dimostrazione che una canzone – e in questo caso un intero repertorio - è in grado di diventare colonna sonora della nostra vita.
Il viaggio in musica di d’Alessio si è aperto con il brano fresco di incisione “Cattiveria e gelusia”, un pezzo nel quale il cantante si toglie qualche sassolino dalla scarpa dando un calcio ai propri detrattori e a chi non ha mai creduto in lui in tutti questi anni. Circa una quarantina i brani proposti, tra canzoni cantate per intero e diversi medley sia in italiano che in napoletano. Ciò che rende unico un concerto di Gigi D’Alessio è il rapporto speciale che riesce a creare con chi lo ascolta. Un legame unico che d’Alessio conosce molto bene. «Il mio pubblico è la parte più bella dello spettacolo. È la parte migliore di me, e per chi non ci crede glielo dimostro subito» dice prima di intonare “Un nuovo bacio” celebre canzone che termina con il tripudio degli spettatori: «Siamo sicuri di stare a Lugano? A me sembra di stare a Napoli», risponde il cantante di fronte all'ovazione del pubblico. L’entusiasmo è un crescendo unico che parte da “Non mollare mai”, “Un cuore ce l’hai”, “Mezz’ora fa”, “Quanti amori”. «Smettetela, altrimenti chiedo la residenza a Lugano» la risposta di d’Alessio agli applausi interminabili dopo aver cantato il medley di “Te voglio bene ancora" e “Spiegame cherè”.
Oltre trent’anni di carriera, una ventina di album realizzati. Difficile racchiuderli tutti in due ore di spettacolo. Impossibile accontentare tutti. Lui ci prova tra pezzi forti del passato e qualche canzone del suo repertorio più recente. Tutte comunque conosciute a memoria dal suo pubblico. “Non dirgli mai” viene addirittura cantata interamente dai fans, con “Annarè” si illuminano tutti i cellulari, «questo è il mio inno» spiega. E poi i brani più freschi dell’ultimo album “Fra” dedicato al figlio Francesco, l’ultimo nato, con le partecipazioni virtuali di Elodie, Guè Pequeno, Clementino, Geolier, LDA. Tra un brano e l’altro c’è spazio anche a un omaggio a Mario Merola che spunta in gigantografia alle sue spalle e attacca con “Cient’anni”. «Tutto è iniziato con questa canzone» racconta d’Alessio. E prima di finire con la gente in piedi che canta e balla sui ritmi di “Como suena el corazon” e “Mon amour”, c’è spazio anche per una proposta di matrimonio da parte di una coppia del pubblico che viene invitata ai piedi del palco, mentre Gigi canta “Si te sapesse dicere”. I due si guardano negli occhi, si abbracciano nella speranza che sia anche per loro “Una magica storia d’amore”.