Nell'elenco dei "graditi ospiti" figurano 11 ticinesi,7 comaschi e un valtellinese. Intanto stamani sequestrati in dogana 22 chili di "bionde".
di Bob Decker
BARI - Una settimana di attesa e poi si aprirà a Bari la maxi udienza preliminare per il rinvio a giudizio dei 93 indagati nei traffici di sigarette di contrabbando tra Montenegro – Comasco – Svizzera, controllati dalle bande riconducibili, secondo la Direzione Antimafia pugliese, al presunto boss Gerardo Cuomo, attualmente detenuto nel carcere di Lugano.
Davanti al Giudice Preliminare il P.M. Giuseppe Scelsi ha trascinato anche 7 comaschi, 11 persone residenti o domiciliate in Ticino e un valtellinese.
Un filone dell’inchiesta barese, lo si ricorderà, aveva portato l’estate scorsa anche all’arresto del Presidente del Tribunale Penale di Lugano Franco Verda (destituito pochi giorni fa dalla carica dal Consiglio della Magistratura elvetico) e di sua moglie, D.R. , ex avvocato di fiducia del presunto boss 54enne originario di Gragnano.
Nella richiesta di pubblico processo sollecitata dal Sostituto Scelsi si contestano reati che vanno dall’associazione a delinquere di stampo mafioso non solo legata agli ingenti traffici di “bionde” ma anche al riciclaggio di denaro sporco.
Come detto nell’elenco degli indagati figurano anche diversi comaschi e ticinesi tutti accusati, prevalentemente, di essere stati i corrieri di valuta della potente organizzazione riconducibile anche ad esponenti della Sacra Corona Unita, la mafia pugliese.
Fra i nomi “eccellenti” troviamo quello di Vittorio Gregis, attualmente con casa in Ticino dove è titolare di una finanziaria: domiciliato a Como città, vive a Chiasso. Lui come gli altri sei erano stati arrestati in un ristorante della Versilia mentre stavano consumando, un paio di anni fa, il pranzo del Lunedì di Pasquetta.
Tutti sono personaggi già conosciuti da tempo negli ambienti del contrabbando di sigarette: Donnino Bergamo, Angelo Carbone, Gaetanina Di Matteo, Marco Ricci, Carla Todeschini ed Elio Galli.
A questi si aggiungano i nomi di coloro che non erano finiti in manette: Aldo Tacchini, di Morbegno (rimasto gravemente ferito poche settimane fa in un incidente stradale avvenuto in Valtellina e balzato agli onori delle cronache negli anni ’80 per il sequestro della giovanissima Gaby Kiss Mearth rapita a Villa Passalacqua di Moltrasio e nel sequestro dell’altrettanto giovanissima Elena Corti, figlia del proprietario della “Ittimport” di Lecco, e Amerigo Minardi, di Milano, pure indicati come corrieri di valuta.
Per nessuno di questi viene contestata l’associazione a delinquere.
Oltre ai sette comaschi troviamo anche 10 ticinesi, in aggiunta a Gerardo Cuomo, attualmente detenuto nel carcere “La Stampa” di Lugano, fra cui quell’Alfred Freddy Bossert già coinvolto negli anni scorsi anche in inchieste condotte dal pool Mani Pulite di Milano.
Anche Bossert, come Gregis, é titolare a Lugano di una finanziaria servita, secondo gli inquirenti per il transito di consistenti bustarelle.
Troviamo poi Alexander Hagsteiner, ex vice Direttore di una banca a Lugano e sua sorella Miriam. Nell’elenco degli indagati ticinesi, di nascita o “adottivi”, per i quali è stato richiesto il rinvio a giudizio ci sono Sandro Cuomo, nipote di Gerardo, Nedo Caneva, Adriano Corti (pure questo di origini comasche), Lorenzo Fieni, Cesare Gradi e il figlio Riccardo, Eros Vanini.
E a proposito di contrabbando di sigarette: questa mattina i funzionari di dogana e le Fiamme Gialle hanno bloccato al valico di Ponte Chiasso un 30enne napoletano che, nascosti in due valige, aveva oltre 20 chili di sigarette di contrabbando.